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Atei non si nasce...

Ultimo Aggiornamento: 01/11/2011 14:16
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11/10/2011 14:38
 
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Re:
Titti-79, 11/10/2011 13.54:

Veramente non l'ho detto in nessun senso particolare.
Ho detto "teoria interessante" come ho fatto tante altre volte riguardo a teorie che trovavo interessanti! [SM=g2482664]
Per esempio: se sto parlando con un bhuddista e lui mi racconta del karma, della reincarnazione, della meditazione, ecc.ecc. trovo la cosa interessante, ma non vuol dire che sto pensando di diventare bhuddista!
E' un interesse a livello teorico, come leggere un libro e trovare interessante la storia.
Tutto qui.


Titti. [SM=g2242142]




Chissà perchè a nessuno è venuto in mente di chiederti se credevi a una vita pre-nascita, tranne che alla Cristianalibera.

E poi dice che non prende le cose alla lettera e un sacco di altri blablabla sul dire le cose per scherzo. Il problema poi non è tanto la domanda, ma il tono con cui la fa. Il suo scopo è cercare le contraddizioni in tutto quello che dice una persona, sarebbe capace di mettere a confronto affermazioni fatte ad anni di distanza una dall'altra.

Chedupalle.



La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
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11/10/2011 15:19
 
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Re:
Titti-79, 11/10/2011 13.54:

Veramente non l'ho detto in nessun senso particolare.
Ho detto "teoria interessante" come ho fatto tante altre volte riguardo a teorie che trovavo interessanti! [SM=g2482664]
Per esempio: se sto parlando con un bhuddista e lui mi racconta del karma, della reincarnazione, della meditazione, ecc.ecc. trovo la cosa interessante, ma non vuol dire che sto pensando di diventare bhuddista!
E' un interesse a livello teorico, come leggere un libro e trovare interessante la storia.
Tutto qui.


Titti. [SM=g2242142]




Ok, ottimo, ti sei spiegata benissima.

ma avevi detto anche :


Se uno crede che questa teoria sia verosimile, suppongo di si.
Una specie di entità primitiva che decide come, dove e quando nascere.



Cioè secondo te, per chi ci crede (tu ovviamente no) in che senso questa entità sia primitiva?

[Modificato da Cristianalibera 11/10/2011 15:24]
11/10/2011 15:22
 
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Re: Re:
kelly70, 11/10/2011 14.38:




Chissà perchè a nessuno è venuto in mente di chiederti se credevi a una vita pre-nascita, tranne che alla Cristianalibera.

E poi dice che non prende le cose alla lettera e un sacco di altri blablabla sul dire le cose per scherzo. Il problema poi non è tanto la domanda, ma il tono con cui la fa. Il suo scopo è cercare le contraddizioni in tutto quello che dice una persona, sarebbe capace di mettere a confronto affermazioni fatte ad anni di distanza una dall'altra.

Chedupalle.



Se vai a vedere non le ho fatta nessuna domanda diretta del genere, e anche se l'avessi fatto non ci sarebbe nulla di male, in più se ci credesse il suo ateismo non sarebbe compromesso, non sarebbe l'unica che non crede in una deità ma che non esclude la possibilità di un'esistenza di forme di vita pre-nascità o post- nascità.


Chetreballe. [SM=p2247506]


[Modificato da Cristianalibera 11/10/2011 15:24]
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11/10/2011 16:40
 
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Re: Re: Re:
Cristianalibera, 11/10/2011 15.22:



Se vai a vedere non le ho fatta nessuna domanda diretta del genere, e anche se l'avessi fatto non ci sarebbe nulla di male, in più se ci credesse il suo ateismo non sarebbe compromesso, non sarebbe l'unica che non crede in una deità ma che non esclude la possibilità di un'esistenza di forme di vita pre-nascità o post- nascità.


Chetreballe. [SM=p2247506]






Ma infatti, i credenti cristiani non credono forse che Dio crei l'anima quando viene creato il corpo? Anche se ci sono molte idee in proposito, visto che fino a qualche centinaio di anni fa si credeva addirittura che il feto fosse inanimato e l'anima venisse infusa al momento della nascita. Adesso hanno cambiato intendimento per poter fare le campagne contro l'aborto.

I credenti non credono nella vita pre nascita, ma solo in quella post nascita.

Ma se esistesse quella post nascita, potrebbe benissimo esistere quella pre nascita, solo che quegli esseri non li ha fatti Dio. Sono Dio, ognuno, in se stesso, è Dio. Come possono essere benissimo forme di vita di altri mondi che prendono corpi umani e li "abitano". Come vedi di idee strane ce ne sono a dozzine. Sempre migliori comunque della storiella del Dio buono onnipotente e onnisciente.

Kelly



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Re: Re: Re: Re:
kelly70, 11.10.2011 16:40:





Sono Dio, ognuno, in se stesso, è Dio.
Kelly




Ciao Kelly,

questo credo anche io. È dopo la nascita sentiamo il distacco di Dio è per questo abbiamo tanti problemi con noi stessi e con gli altri. Dalla singolarità siamo venuti nella dualità.

Ci abbiamo creato un mondo che ci da la illusione di essere separato da Dio è l`altra illusione è che pensiamo di tornare a Dio tramite qualche religione.

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Re: Re: Re: Re: Re:
searose, 11/10/2011 17.41:




Ciao Kelly,

questo credo anche io. È dopo la nascita sentiamo il distacco di Dio è per questo abbiamo tanti problemi con noi stessi e con gli altri. Dalla singolarità siamo venuti nella dualità.



[SM=g10429] searose




E io che credevo si sentisse solo il distacco dalla placenta...

Non chiedo a searose come mai le vengono questi pensieri. Le vengono e basta.





______________________________________________________

Generalità: Giordano Bruno

Sono eretico, ironico e autoironico, ateo, dissacrante, cinico, odioso. Inutile cercare in me qualcosa di apprezzabile. Meglio evitarmi.
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Blumare369, 11/10/2011 17.50:




E io che credevo si sentisse solo il distacco dalla placenta...

Non chiedo a searose come mai le vengono questi pensieri. Le vengono e basta.






Sinceramente sta cosa non ho capito nemmeno io se noi stessi siamo Dio perché dovremmo sentire il distacco il distacco da Chi?
Da Dio? Ma non se noi stessi lo siamo, non c'è nessun distacco,... boh!


11/10/2011 19:54
 
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dedicato a chi crede di essere Dio
prendiamoci un break:

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Re: Re: Re: Re: Re:
searose, 11/10/2011 17.41:




Ciao Kelly,

questo credo anche io. È dopo la nascita sentiamo il distacco di Dio è per questo abbiamo tanti problemi con noi stessi e con gli altri. Dalla singolarità siamo venuti nella dualità.

Ci abbiamo creato un mondo che ci da la illusione di essere separato da Dio è l`altra illusione è che pensiamo di tornare a Dio tramite qualche religione.

[SM=g10429] searose




Sul resto però non sono daccordo. Io non sento nessun distacco e non lo vado cercando. E nemmeno mi manca.




La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
kelly70, 11.10.2011 20:46:




Sul resto però non sono daccordo. Io non sento nessun distacco e non lo vado cercando. E nemmeno mi manca.





Sono contenta che ti manca niente, Kelly!!!


[SM=g10429] searose
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Re: Re: Re:
Cristianalibera, 11/10/2011 15.22:




Chetreballe. [SM=p2247506]






Aho', qui l' unico tripallico sono io, chiaro? [SM=g8907]

Messo in chiaro questo ti auguro buona continuazione con le pippe mentali.

Mo' pure la pre-nascita, non bastava la post-mortem. [SM=g11685]
Evvai co' pippe su pippe.....

Bah.


Per Searose:

Il "distacco da Dio" creerebbe problemi?
Ma se il problema e' proprio il fatto che non riuscite a staccarvi da tutte quelle cavolate che riconducete al vostro ormai provatamente inesistente "Dio".

E' da questo che deriva la maggior parte dei problemi dell' umanita', altro che pippe.

Peggio della droga. [SM=g2243708]

SVEGLIATEVI! [SM=g2243652]

Ciao
Claudio






“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
Joseph Pulitzer (1847-1911), Fondatore Premio Pulitzer
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12/10/2011 04:50
 
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Un appunto sul titolo:

L' uomo nasce ateo eccome.

Poi viene inculcato, altrimenti tale resterebbe.

Sfido chiunque a confutarlo.

Ciao
Claudio





“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
Joseph Pulitzer (1847-1911), Fondatore Premio Pulitzer
12/10/2011 09:39
 
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Re:
Claudio Cava, 12/10/2011 04.50:


Un appunto sul titolo:

L' uomo nasce ateo eccome.

Poi viene inculcato, altrimenti tale resterebbe.

Sfido chiunque a confutarlo.

Ciao
Claudio



Ma di questo ne abbiamo già parlato è ovvio che l'uomo viene influenzato da ciò che lo circonda insegnamenti dai genitori, tutori, religiosi ecc, ma dunque che dire degli uomini "primitivi" che hanno cominciato ad adorare divinità multiple per poi finire al monoteismo ( non tutti),...?
Quale inculcamento costoro hanno avuto?

PS:
La questione della prenascità non l'ho tirato io in ballo ma qualcun'altro... eccoci [SM=g2482664]


[Modificato da Cristianalibera 12/10/2011 09:40]
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12/10/2011 10:17
 
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Re: Re:
Cristianalibera, 12/10/2011 09.39:



Ma di questo ne abbiamo già parlato è ovvio che l'uomo viene influenzato da ciò che lo circonda insegnamenti dai genitori, tutori, religiosi ecc, ma dunque che dire degli uomini "primitivi" che hanno cominciato ad adorare divinità multiple per poi finire al monoteismo ( non tutti),...?
Quale inculcamento costoro hanno avuto?

PS:
La questione della prenascità non l'ho tirato io in ballo ma qualcun'altro... eccoci [SM=g2482664]






Di certo non si sono svegliati una mattina con la folgorazione che esiste un solo Dio. Anzi, il passaggio al monoteismo è stato spesso traumatico e imposto dall'alto con scopi ben precisi. Come questo:

Il monoteismo di Akhenaton

Nel corso del Nuovo Regno si registra in Egitto un evento di straordinaria importanza, vale a dire il tentativo da parte di un faraone di introdurre il monoteismo nel paese, tentativo che finirà, come vedremo, in un fallimento. Qui di seguito cercheremo di capire le ragioni di questo tentativo e del suo epilogo fallimentare.
Dopo le conquiste di Thutmosi III, l’Egitto è divenuto un impero multinazionale ed è forse la maggiore potenza della Fertile Mezzaluna. La sua estensione e complessità sociali sono tali che dopo il 1500, si ritiene necessario dividere il paese in due visirati, per l’Alto e il Basso Egitto (Schlögl 2005: 17). Al tempo stesso, il faraone è forse l’uomo più potente della Terra. Egli però non può esercitare direttamente il suo potere, ma lo può fare solo attraverso l’intermediazione di collaboratori, fra i quali spiccano i due visir e il sommo sacerdote del dio Ammone. Questa situazione potrebbe essere vista da un faraone come una macchia, per non dire un’insidia, per il monolitismo del suo potere, e può essere indicata come una delle cause del tentativo di introdurre il monoteismo operato da Amenofi IV (1364-1347 a.C.).
In effetti, la logica monoteista si presta ad un accentramento estremo del potere politico nelle mani di un uomo solo. Il principio è semplice: così come c’è un unico potere in cielo, allo stesso modo ci dev’essere un unico potere in terra, ed è il potere del faraone. In realtà, il tentativo di imporre il monoteismo da parte di Amenofi IV si inserisce all’interno di una lotta intentata dal faraone, soprattutto contro i sacerdoti di Ammone, per affermare il monopolio del potere politico.
Un’altra importante causa in grado di spiegare la svolta monoteistica di Amenofi IV va sicuramente individuata nella personalità dello stesso faraone, che è caratterizzata da una spiccata sensibilità e intelligenza, ma anche da una profonda fede religiosa, al limite del misticismo, e fa di lui un idealista e sognatore, assai lontano dall’uomo d’azione che era stato Thutmosi III. Secondo Jan Assmann, ad Amenofi IV “spetta di diritto un posto non soltanto tra i fondatori di religioni quali Mosè, Gesù e Maometto, ma anche fra le menti più illuminate che abbiano mai investigato il mondo della fisica come Talete, Anassimandro, Tolomeo, Newton e Einstein” (2000: 262). Ebbene, Amenofi IV è fermamente convinto che esista un solo dio, che egli individua in Aton, il dio sole. Benché sia raffigurato con la forma di un cerchio da cui si dipartono i raggi che inondano di luce la terra, in realtà Aton non è “il Sole nella sua essenza fisica, ma «la potenza che ha creato il Sole stesso: il dio creatore e protettore del mondo»” (Bramini 2006: 71).
Le intenzioni del faraone sono tanto serie da indurlo a cambiare il proprio nome in Akhenaton, che vuol dire «Colui che è utile ad Aton». Egli fa distruggere tutte le immagini degli dèi, Ammone e Osiride compresi, insieme ai loro nomi, chiude i templi e confisca i loro patrimoni, perfino fa cancellare i nomi delle divinità dovunque si trovino. Nello stesso tempo abolisce la forma plurale del nome «dio» e dà ordine di erigere in tempi rapidi nuovi templi ad Aton e di costruisce una nuova capitale ad El-Amarna (per tale ragione il regno di Akhenaton verrà ricordato anche come periodo amarniano), proprio nel bel mezzo del paese, tra Alto e Basso Egitto, e la chiama Akhetaton. Infine, rinnova i quadri amministrativi dello Stato sostituendo i vecchi funzionari con persone alle quali viene richiesto come requisito essenziale l’avere abbracciato la nuova fede. Ne risulta un forte accentramento del potere nelle mani del faraone, che ora si serve dell’esercito per sopperire all’assenza dei precedenti funzionari nella riscossione dei tributi. Le ingenti spese necessarie per la costruzione di Akhetaton e dei nuovi templi finiscono per prosciugare le casse dello Stato e si riveleranno una delle cause del fallimento del progetto di Akhenaton.
Ma il monoteismo ha almeno tre importanti ostacoli dinanzi a sé, ossia i sacerdoti, gli intellettuali e il popolo: molti sacerdoti, specie quelli di Ammone, che sono i più potenti del paese, non vedono di buon occhio la nuova religione, che riduce le entrate dei loro templi e a causa della quale temono di scomparire; gli intellettuali fanno fatica ad accettare una religione che rompe brutalmente con una tradizione millenaria; da parte sua, il popolo si rivela incapace di comprendere una religione astratta, priva di miti e di valori morali. Per di più, il monoteismo va contro una consolidata tradizione di stampo nazionalista che pone l’Egitto al di sopra delle altre nazioni, e anche per questo risulta difficilmente comprensibile e accettabile per la maggioranza degli egiziani. In effetti, l’idea di un dio universale, la cui protezione si estende a tutti gli uomini, mette in discussione questo sentimento nazionalistico, che è ormai profondamente radicato fra le masse. Ammettere un solo dio per tutti gli uomini significa porre la Nubia e la Siria, ma anche le popolazioni nomadi di infimo rango, sullo stesso piano dell’Egitto, significa cioè ammettere la fratellanza universale di tutti i popoli, e questa mentalità è del tutto estranea agli egiziani.
A questo quadro, che è già molto problematico, va aggiunto il fatto che il faraone lascia, alla sua morte, una situazione turbolenta, sia all’interno, dove, in assenza di figli maschi del faraone stesso, si accende una lotta per la successione e si apre un periodo di anarchia, sia all’esterno, dove i rapporti col re ittita Suppiluliuma peggiorano di lì a poco (Schlögl 2005: 84). Di questa situazione sanno approfittare i sacerdoti di Ammone, che entrano in agitazione contro la religione di Aton. Questo stato di crisi termina otto anni dopo la morte di Akhenaton con l’estinzione della XVIII dinastia e la cancellazione delle opere e della memoria del faraone «eretico».
La religione di Aton però non scompare del tutto, ma lascia “tracce, anche profonde, nella vita del Paese” (Cimmino 1987: 362). Infatti, il monoteismo verrà in qualche modo ripreso da Mosè, mezzo secolo dopo la morte di Akhenaton, e andrà a costituire il tratto specifico del popolo ebraico.

Bibliografia citata
Assmann J., Mosè l’egizio, Adelphi, Milano 2000 [1997].
Bramini A., Akhenaton il faraone maledetto, Falzea Editore, Reggio Calabria, 2006.
Cimmino F., Akhenaton e Nefertiti, Rusconi, Milano 1987.
Schlögl H.A., L’antico Egitto, Il Mulino, Bologna 2005 [2003].

storiaepolitica.forumfree.it/?t=57870509



Io l'avevo già letta nei miei libri, questa cosa, ho trovato un riassunto semplice e completo.

E poi non dimenticate quella tribù dove il missionario voleva andare a predicare Dio e Gesù e quelli non ne vollero sapere, tanto da farlo diventare ateo. A loro non li aveva inculcati nessuno. E molti popoli divenuti Cristiani e monoteisti lo sono divenuti a causa dell'opera spesso violenta dei missionari che li hanno costretti alla conversione. Non credo che nel cambio ci abbiano guadagnato.

[Modificato da kelly70 12/10/2011 10:18]



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12/10/2011 10:26
 
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La mia domanda non era tanto come dal politeismo si è arrivato al monoteismo, anche perché l'esempio del faraone in questione che voleva che si adorasse un solo Dio cioè Aton ebbe vita corta come il suo monoteismo, e si tratta sempre di una teoria e nulla di scientifico provabile come la teoria di molti cristiani ebrei e musulmani che invece hanno la propria teoria, cioè affermano che il Monoteismo fosse già stato introdotto in Egitto attraverso Giuseppe qualche tempo prima attraverso gli Ebrei (guarda il Libro della Genesi), e che Aton fosse essenzialmente una versione "egizianizzata" del Dio degli Ebrei, ma il problema vertiva sul inculcamento i primo uomoni che hanno iniziati di adorare deità quale inculcamento hanno mai avuto?
[Modificato da Cristianalibera 12/10/2011 10:34]
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