Perla70., 30/10/2011 15.37:
io mi ricordo ancora un certo ciccio che scriveva in macchè forum, aveva uno
stile grammaticale che faceva pena per non parlare dei suoi errori ortografici
Al tuo paese che significa questo?
Fare un complimento a una persona?
Mi sono perso gli ultimi giorni di.... libertà cristiana
e rispondo qui sperando che quanto mi accingo a pontificare
non sia gia' stato detto.
Mi sembrerebbe strano perche' secondo me e' proprio il nocciolo della questione, il fulcro del problema, la fonte dei guai di Veronika.
Uscendo dal coro preciso che rigetto la teoria della scarsa conoscenza linguistica che anzi reputo relativamente ottima che semmai, questo si, a volte viene vanificata dalla sua "irruenza" (Blumare docet) che io definisco "logorrea aggravata"
(aggravata dal voler prendersi la ragione a tutti i costi,
dato di fatto ampiamente dimostrato sul quale non mi dilungo).
Dunque, il punto e' che quando le si rimprovera qualcosa, o anche solo la si contraddice, evita sistematicamente di ribattere a tono, di restare in tema.
Che fa la cara Veronika?
Il pezzo riportato da Perla ne e' l' ennesima prova: per non farsi inchiodare trasforma il discorso nella solita gara a chi e' peggio.
Cosa comunissima tra i credenti in generale ma lei la porta al parossismo.
Va sempre a cercare chi piu' di lei meriterebbe l' eventuale rimprovero di turno.
Credendo cosi' di rigettare il rimprovero in oggetto.
Secondo lei la qualita' di una persona e' proporzionale, se non subordinata, a quella degli altri.
Confrontandosi con chi sta peggio crede di essere migliore.
Insomma e' come se io, dopo aver ammazzato una persona, a chi mi rimproverasse di essere un assassino rispondessi "Ma che stai a di', e allora Saddam, Hitler, Gheddafi"?
Teoria della relativita' cristiana.
Ne avrei ancora ma conservo per dopo l' eventuale risposta della diretta interessata.
Ciao
Claudio
[Modificato da Claudio Cava 30/10/2011 22:03]
“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
Joseph Pulitzer (1847-1911), Fondatore Premio Pulitzer