Marea nera...

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Titti-79
00domenica 23 maggio 2010 02:29
Con giorni di ritardo sulle previsioni iniziali, la BP (British Petroleum) tenterà la prossima settimana, nella migliore delle ipotesi a partire da martedì, di bloccare la fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico tentando di ostruire con un tappo di cemento ad altra pressione il pozzo che continua a vomitare litri di petrolio in mare.
Mentre la multinazionale britannica continua a brancolare nel buio non riuscendo a trovare in tempi brevi la soluzione adatta ad arginare la marea nera, si moltiplicano le accuse nei suoi confronti, che vanno dalla mancata trasparenza nelle operazioni di recupero al conflitto di interesse dato che alcuni laboratori di analisi sono legati alle compagnie petrolifere.
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Barack Obama, sempre più irritato, ha deciso di istituire una commissione d’inchiesta incaricata di indagare nei dettagli sul dramma.
Secondo alcune fonti, una delle ipotesi che l’Epa sta addirittura studiando è di mettere al bando la Bp escludendola da tutti i contratti governativi, il che potrebbe significare alla fin fine l’allontanamento definitivo della compagnia britannica da tutti i giacimenti petroliferi federali Usa.
La British Petroleum ha pagato negli anni scorsi decine di milioni di dollari di danni per non avere rispettato le regole e le misure di sicurezza, promettendo ogni volta di modificare il proprio atteggiamento.
In una conferenza stampa, ieri ad Houston, in Texas, la Bp aveva ammesso che la quantità di greggio recuperato ogni giorno nel Golfo del Messico è passata da 5.000 a 2.200 barili al giorno circa.
Come ha indicato il portavoce della Bp John Curry, "il flusso di greggio si modifica, non è costante".
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Infine, come ha scritto il New York Times, crescono i timori di conflitto di interessi nella gestione della vicenda, dato che alcuni dei laboratori che fanno le analisi delle acque inquinate sono legati alle compagnie petrolifere (tra cui la stessa Bp), come lo sono i centri che recuperano e trattano gli uccelli colpiti dalla marea nera.
Proprio per questo Obama ha avvertito: "Nuove trivellazioni per la ricerca di petrolio in mare in futuro dovranno essere permesse solo se sarà garantito che non potranno provocare disastri ambientali".

A riva centinaia di carcasse di animali morti, distrutti 40 chilometri di paludi nella Louisiana...


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Titti-79
00venerdì 28 maggio 2010 15:07
AGGIORNAMENTO

Barack Obama torna nel Golfo del Messico, dove la Bp ha ripreso l'operazione "Top Kill", sospesa per qualche ora.
La fuoriuscita di greggio sembra bloccata al momento, ma "è troppo presto per cantare vittoria" e i tecnici hanno ripreso a pompare fango e cemento nel pozzo.
Il presidente ha sottolineato come la sua amministrazione abbia preso il comando della situazione, definita "una catastrofe terribile", la più grave nella storia degli Usa.

A poche ore dalla sua promessa di "sistemare la situazione", Obama visita la costa della Louisiana dove la marea nera sta colpendo pesantemente l'ecosistema e l'economia legata alla pesca.
E' la sua seconda visita nel Golfo, nelle cinque settimane da quando l'esplosione del pozzo ha ucciso 11 lavoratori e innescato la fuoriuscita di greggio.

Il presidente degli Stati Uniti vuole controllare di persona la situazione, mentre nel Paese aumentano le critiche contro il governo, per quella che gli americani considerano una risposta lenta a una delle più grandi catastrofi ambientali mai avvenute.
"Mi assumo la piena responsabilità" della situazione, ha detto Obama nel corso di una conferenza stampa alla Casa Bianca prima della sua partenza: "E' mio dovere assicurare che venga fatto tutto il possibile per chiudere la falla".
Il presidente ha però specificato che British Petroleum "è responsabile di questo orribile disastro e dovrà ripagare fino all'ultimo centesimo per i danni causati".

La Bp ha spiegato in una nota di aver speso finora 930 milioni di dollari per tentare di fermare la fuoriuscita di greggio.
"Una cifra che include il contenimento del petrolio, la pulizia dell'acqua, la messa in sicurezza degli Stati del Golfo e delle loro coste", ha aggiunto la compagnia. "E' troppo presto per quantificare altri potenziali costi e responsabilità legate all'incidente", ha concluso.


Che disastro... [SM=g2242101]

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