Al colloquio di lavoro la bellezza conta più del curriculum.

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Titti-79
00mercoledì 30 marzo 2011 21:09
In Italia dilagano le videopresentazioni, molti si dicono discriminati per il loro aspetto fisico.
Ma è proprio vero che l'immagine fa la differenza?
A giudicare da un'analisi condotta in Francia, sembrerebbe proprio di sì.

Roma, 28 marzo 2011 - “Un po' più a destra, no a sinistra: su quel mento e ora un bel sorriso. Perfetta, il posto da revisore contabile è suo”. Non siamo nel mezzo di un casting, ma durante un ipotetico colloquio di lavoro. Una provocazione? A giudicare dall'analisi condotta dall'Istituto francese Sofres, si direbbe proprio di no. Secondo lo studio, a fare la differenza al momento dell'assunzione sarebbe l'aspetto fisico. E l'indagine non riguarda solo il mondo dello spettacolo, ma tutte le categorie.

Pesando le variabili in gioco in sede di colloquio, l'estetica conterebbe per una percentuale superiore all'80%. Il girovita più forte del cursus honorum, altezza mezza bellezza e tre quarti di assunzione. Ma la gente cosa ne pensa? In Francia un lavoratore su 5 ritiene di essere stato penalizzato dalla propria 'bruttezza'. Manie di persecuzione? Helene Garner-Moyer, membro dell'Osservatorio Nazionale contro le discriminazioni, ha provato a rispondere a una serie di inserzioni inviando 700 finti curriculum. La metà di questi allegava la foto di una giovane e avvenente fanciulla, l'altra metà quella di una ragazza di aspetto meno gradevole. La proposta di colloquio è arrivata per la prima nel 42% dei casi, per la seconda solo nel 16%.

Per carità, non si è scoperta l'acqua calda. La discriminazione estetica non è nata ieri, ma proprio per questo motivo da più parti, Usa e Gran Bretagna in primis, sono sorte leggi ad hoc per combattere i pregiudizi. O almeno limitarli. In alcuni Paesi è vietato chiedere curriculum con fotografia anche se, con l'avvento dei Social Network, l'impresa appare sempre più ardua. Certo, su Facebook si può sempre scegliere l'immagine del proprio 'profilo' ed è facile trovare persone che inseriscono foto generiche che nulla lasciano trapelare circa l'aspetto fisico. Il che, ovviamente, può destare qualche sospetto.

E in Italia? Bhé, da noi a dilagare è il videocurriculum, dove l'immagine pesa come un macigno. In un Paese dove la disoccupazione sfiora il 30%, torna alla mente la frase di Checco Zalone nel film 'Che bella giornata': "Tu studi? In Italia non seve a un c...".

Tratto da: Quotidiano.net
Max Cava
00venerdì 1 aprile 2011 15:56
Tutto vero!

Ho assunto il mio unico operaio solo perché mi piacevano i suoi baffi nonché il sorriso accattivante ed il mento volitivo.


[SM=g2342429]
Titti-79
00sabato 2 aprile 2011 23:01
Sono sicura che al colloquio è venuto in minigonna!!! [SM=g8884]


Titti. [SM=g2482699]
Max Cava
00sabato 2 aprile 2011 23:50
Re:

Sono sicura che al colloquio è venuto in minigonna!!!



[SM=g2242159] No, Hotpants!


[SM=g8884]



Dici che potrebbe averne più di uno? [SM=g2243705]

[SM=g2342429]



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