Speriamo presto, sennò quando nasce magari nasce ateo.
BlogAboutPio XII. Un uomo sul trono di PietroPaolo VI, l'audacia di un Papa
04
Aug 10
Pio X e i bambini della prima comunione
Cari amici, ho concluso il periodo di studio in Irlanda e sono tornato in Italia, anche se rientrerò in redazione dopo Ferragosto. Chiedo scusa per non aver aggiornato il blog e per non aver seguito il dibattito. Ricordo che fra qualche giorno, l’8 agosto, ricorrono i cento anni dal decreto “Quam singulari Christus amore”, con il quale nel 1910, Pio X abbassava a sette anni l’età per poter ricevere l’eucaristia. Papa Sarto spiegava che non era necessario sapere tutto il catechismo, bastava bastava appena aver raggiunto l’età della “discrezione” che permetteva di distinguere quella particola non era pane comune ma il Corpo di Gesù. È stata questa una delle tante riforme che hanno caratterizzato il pontificato di Pio X, l’ ultimo pontefice proclamato santo. Fino a quel momento si poteva essere ammessi per la prima volta all’eucaristia solo raggiunta l’età di dodici-quattordici anni. Oggi, nella società secolarizzata e sempre più scristianizzata, la Chiesa tende ad allungare nuovamente i tempi e a utilizzare la sempre più lunga preparazione alla prima comunione come un’occasione per ricontattare o contattare per la prima volta le famiglie dei comunicandi, cercando di coinvolgerle nella preparazione al sacramento. Comprendo molto bene queste ragioni. Allo stesso tempo, vedo anche il rovescio della medaglia e penso a quanta grazia potrebbe operare attraverso l’ammissione all’eucaristia dei bambini secondo le indicazioni di Pio X. Forse non sarebbe sbagliato differenziare i percorsi e ammettere precocemente i bambini che vengono regolarmente a messa fin da piccolissimi, insieme alle loro famiglie, dalle quali hanno assorbito una prima infarinatura di catechismo. Continuando invece a diluire i tempi, a discrezione dei parroci, per bambini che nulla conoscono del cristianesimo.
Ha ragione. Ormai la scienza ha dimostrato che il feto assorbe tutto: dall'umore della madre alle voci di lei e del padre, che poi riconoscerebbe. Insomma è pronto a impare già in utero, il feto.
Quindi via col sondino. La mamma la sera, invece di infilarsi chissà cosa, si infila in vagina un sondino altoparlante e lo spinge verso la cervice. Poi lo accende. Radio Maria farà un programma apposta di catechismo prenatale.
Ovviamente siccome anche la mamma ha i suoi diritti, ci saranno sondini di varie dimensioni. Cosi la mammma unirà l'utile al dilettevole.