A parte la religione cristiana cattolica apostolica romana...

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velenissima65
00lunedì 31 maggio 2010 21:58
ne conoscete altre?
leggo approfondite disquisizioni sul cattolicesimo e i suoi scritti. non sono in grado di partecipare visto che pur stando "in mezzo" per tanti motivi a questa religione non è mai stata nelle mie corde. non sono infatti comunicata nè cresimata ma solo battezzata,cosa che oramai ho messo nel dimenticatoio tra le cose fatte che non avevano senso (vabbè,avevo pochi giorni,almeno ho una scusante).
però sono stata buddista per circa 20 anni e ritengo tutt'ora il buddismo un'ottima religione all inclusive,da consigliare a chi ha l'esigenza di appendersi a qualcosa per farsi trainare.

tra l'altro è una religione del 1500 a.C. che corrisponde anche al periodo del fiorire della civiltà nuragica in sardegna: niente documenti scritti per entrambi. affascinante direi...!

ma voi quali altre religioni conoscete?


Titti-79
00martedì 1 giugno 2010 00:35
Cara Velenissima...
Riguardo al Buddismo, qualche anno fa ho letto il romanzo di Hermann Hesse "Siddharta".
Bellissimo libro, mi ha presa dalle prime righe... e devo dire che mi ha fatto venire pure la voglia di farmi Buddista! [SM=g10325]
...Se non fosse che per me tutte le religioni in fondo hanno un denominatore comune: l'irrazionalità.
Se pur ho riconosciuto nel Buddismo molti princìpi di saggezza concreti da apprezzare assolutamente. [SM=g8431]

La tua domanda sulle religioni è molto interessante, ci soffermiamo sempre sulle stesse, ma ce ne sono tantissime, alcune veramente interessanti da conoscere.

Quindi vedrò di approfondire questo argomento con molto piacere! [SM=g7473]


Titti. [SM=g2242142]
Titti-79
00martedì 1 giugno 2010 01:29
Comincerei con l'evidenziare la situazione attuale in Italia per quanto riguarda le religioni.
Ecco gli ultimi dati che ho trovato:

Secondo il Cesnur (Centro Studi sulle Nuove Religioni), sul territorio nazionale sono professate oltre 600 fedi diverse dalla cattolica.
Tra i cittadini italiani, oltre l’80% dichiara di condividere la fede cattolica (anche se meno del 40% frequenta la messa almeno una volta al mese). [SM=g2242148]
Quali sono le altre confessioni scelte dagli italiani?
Secondo una stima dello stesso Cesnur, ecco quanto emerge:

Cittadini italiani appartenenti a minoranze religiose
Su 1.124.300 cittadini che professano religioni diverse dalla cattolica, rileviamo:

Testimoni di Geova
400.000

Protestanti
363.000 (in grande aumento i pentecostali)

Movimenti del potenziale umano
100.000

Buddisti
93.000

Ebrei
29.000

Ortodossi
20.000 (in grande aumento)

Induisti
15.000

Musulmani
10.000 (in grande aumento)

Abbiamo l'imbarazzo della scelta! [SM=g8907]


Titti. [SM=g8799]
velenissima65
00martedì 1 giugno 2010 23:23
penso che comunque i dati siano falsati:come contano i cattolici,attraverso i battesimi? allora anch'io rientro nel numero. oppure hanno fatto un sondaggio al telefono come per gli assorbenti?
Titti-79
00mercoledì 2 giugno 2010 00:09
Infatti in questo sondaggio sono stati considerati solo quelli che hanno dichiarato di non essere Cattolici.
In effetti in tutti i sondaggi che ho trovato diceva di considerare le cifre in maniera approssimativa a causa della difficoltà di calcolo delle effettive abitudini religiose.

Titti. [SM=g2242142]
Titti-79
00mercoledì 2 giugno 2010 01:35
Riguardo al Buddismo...

Questo è il messaggio spirituale del Dalai Lama per il nuovo millennio, che si articola in 18 principi fondamentali.
Secondo me, degli ottimi consigli di vita...
Eccoli:

1) Tieni sempre conto del fatto che un grande amore e dei grandi risultati comportano un grande rischio.

2) Quando perdi, non perdere la lezione.

3) Segui sempre le 3 "R": Rispetto per te stesso, Rispetto per gli altri, Responsabilità per le tue azioni.

4) Ricorda che non ottenere quel che si vuole può essere talvolta un meraviglioso colpo di fortuna.

5) Impara le regole, affinché tu possa infrangerle in modo appropriato.

6) Non permettere che una piccola disputa danneggi una grande amicizia.

7) Quando ti accorgi di aver commesso un errore, fai immediatamente qualcosa per correggerlo.

8) Trascorri un po' di tempo da solo ogni giorno.

9) Apri le braccia al cambiamento, ma non lasciar andare i tuoi valori.

10) Ricorda che talvolta il silenzio è la migliore risposta.

11) Vivi una buona, onorevole vita, di modo che, quando ci ripenserai da vecchio, potrai godertela una seconda volta.

12) Un'atmosfera amorevole nella tua casa dev'essere il fondamento della tua vita.

13) Quando ti trovi in disaccordo con le persone a te care, affronta soltanto il problema attuale, senza tirare in ballo il passato.

14) Condividi la tua conoscenza. E' un modo di raggiungere l'immortalità.

15) Sii gentile con la Terra.

16) Almeno una volta l'anno, vai in un posto dove non sei mai stato prima.

17) Ricorda che il miglior rapporto è quello in cui ci si ama di più di quanto si abbia bisogno l'uno dell'altro.

18) Giudica il tuo successo in relazione a ciò a cui hai dovuto rinunciare per ottenerlo.
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Il Dalai Lama può essere considerato il simbolo vivente della cultura Tibetana: è la principale autorità spirituale del Tibet, nonché il detentore del potere temporale, prima della drammatica invasione cinese.
Viene considerato dal suo popolo e da milioni di buddisti nel mondo una emanazione di Cenresig, il Buddha della Compassione.
Singolare era la procedura attraverso la quale venivano scelti in Tibet i Dalai Lama.
Così avvenne il riconoscimento del piccolo Tenzin Ghiatzo, quale reincarnazione del precedente XIII Dalai Lama.
Nacque il 6 luglio del 1935, a Takstern, nella provincia dell'Amdo (nei pressi del confine con la Cina).
Poco dopo la morte del XIII Dalai Lama, dove giaceva il suo corpo spuntò un gigantesco fungo a forma di stella e apparvero ripetuti arcobaleni, in direzione nord orientale; e qualche giorno più tardi anche la testa del defunto Dalai Lama si voltò verso nord-est.
Esiste un lago sacro chiamato Lamo Lhatzo, le cui acque avrebbero il potere di mostrare il futuro; esse manifestarono ai grandi Lama sopraggiunti la visione di un monastero dai tetti d'oro e di giada.
Dal monastero scendeva, verso oriente, un sentiero che conduceva ad una casa con le tegole color turchese, un cortile, un bambino e un cane pezzato di bianco e marrone.
Apparvero, infine, tre lettere dell'alfabeto tibetano, che indicavano, si presumeva, le iniziali del luogo e della provincia esatti.
Guidati dalla visione, i Maestri viaggiarono per mille miglia fino al monastero Kumbum, dai tetti d'oro e di giada, e giunsero ad una casa dal tetto color turchese e, travestiti da mercanti, chiesero ospitalità; il fanciullino riconobbe subito una collana che il Lama aveva al collo, che era appartenuta al precedente Dalai Lama.
Il bambino parlava il raffinato dialetto di Lhasa, città di residenza dei Dalai Lama, dialetto che in quella provincia nessuno conosceva.
I Maestri se ne andarono e ritornarono poco tempo dopo e sottoposero il bimbo a una serie di prove, mostrando gli oggetti appartenuti al XIII Dalai Lama, confusi in mezzo a copie abilmente contraffatte; ogni volta il piccolo sceglieva quella giusta ed affermava che quegli oggetti gli appartenevano.
Quando partì, felice, con i Lama, alla volta di Lhasa, aveva soltanto tre anni e mezzo.
Giunti a Lhasa vennero fatte ulteriori prove, fra le quali il riconoscimento sul suo corpo degli otto segni appartenenti a tutti i precedenti Dalai Lama.
Da quel momento, Tenzin Ghiatzo venne considerato supremo capo spirituale e temporale del Tibet.
Studiò scienze, matematica, inglese, filosofia buddista.
Nel 1950, in ottobre la Cina comunista invase il Tibet.
A sedici anni non compiuti, Tenzin Ghiatzo fu costretto ad assumere il pieno potere temporale, cercando un compromesso con i cinesi durato nove anni.
Ma nel marzo del 1959, l'Esercito di Liberazione cinese uccise in un solo giorno più di 87.000 tibetani: il Dalai Lama fu costretto a fuggire da Lhasa, seguito da più di 100.000 profughi.
Dopo un drammatico viaggio, il Dalai Lama arrivò in India, dove ottenne asilo politico.
Dal 1960, Tenzin Ghiatzo vive a Dharamsala, nell'India settentrionale, dove svolge un'instancabile attività in difesa del suo popolo e della preservazione della cultura tibetana.
Il Dalai Lama ha praticato la politica della non-violenza, anche di fronte ad una brutale aggressione; un'attitudine che lo ha portato ad essere insignito del Premio Nobel per la Pace, nel dicembre 1989, primo cittadino asiatico a ricevere tale riconoscimento.

Ha toccato il cuore di moltissime persone di differenti culture e religioni, con la semplicità.
Oggi, anche molti occidentali con l'occhio puntato sull'oriente, considerano il Dalai Lama come una delle massime autorità spirituali, se non l'autorità spirituale per eccellenza.


Titti. [SM=g2242142]
Claudio Cava
00mercoledì 2 giugno 2010 02:10
Re:
Titti-79, 02/06/2010 1.35:



4) Ricorda che non ottenere quel che si vuole può essere talvolta un meraviglioso colpo di fortuna.


E pensare che tutti i celibi non lo sapranno mai [SM=g7352]

Ciao
Claudio
Titti-79
00mercoledì 2 giugno 2010 02:23
Ma no... [SM=g8422]
Se ci sono il punto 12 e il punto 17... che problema c'è? [SM=g2242162]


Titti. [SM=g7444]
Claudio Cava
00venerdì 4 giugno 2010 02:17
Re:

Tornando alle religioni.

Fai una ricerchina sui Bahai.

E' una religione che deriva dall' Islam e ciononostante e' incredibilmente innovativa.

E' interessantissima e io su di loro so un bel po'.

[SM=g2243717] [SM=g2249233] [SM=g2249234]

Ciao [SM=g2242155]
Claudio
Max Cava
00venerdì 4 giugno 2010 21:53
Re: Re:



E' una religione che deriva dall' Islam e ciononostante e' incredibilmente innovativa.

E' interessantissima e io su di loro so un bel po'.

[SM=g2243717]




Per l'appunto...


Massimo [SM=g7352]
Titti-79
00sabato 5 giugno 2010 00:01
Ecco esaudita la tua richiesta!
Dopo un attenta ricerca, questo è ciò che ho trovato di più chiaro ed esauriente.

Fondata un secolo e mezzo fa, la Fede Bahá'í è oggi tra le religioni mondiali in più rapido sviluppo.
Con più di cinque milioni di seguaci in almeno 233 paesi e territori, è già divenuta la seconda fede maggiormente diffusa, superando, in ordine geografico, tutte le altre eccetto il Cristianesimo.
I bahá'í risiedono in più di 120.000 località del globo, espansione che riflette la loro dedizione all'ideale della cittadinanza mondiale.
Il principale scopo della Fede Bahá'í è rispecchiato nella composizione della sua comunità.
Rappresentando uno spaccato dell'umanità, i bahá'í provengono praticamente da ogni nazione, gruppo etnico, cultura, professione, classe sociale ed economica.
Vi sono rappresentati più di 2100 diversi gruppi etnici e tribali.
Poiché inoltre forma una singola comunità, libera da scismi e fazioni, essa comprende probabilmente il gruppo organizzato più differenziato e diffuso del mondo.
lI Fondatore della Fede fu Bahá'u'lláh, un nobile persiano di Teheran, che verso la metà del diciannovesimo secolo lasciò un'esistenza principesca, comoda e sicura, per una vita di persecuzioni e privazioni.
Egli proclamò d'essere un nuovo e indipendente Messaggero di Dio.
La Sua vita, le Sue opere e la Sua influenza sono pari a quelle di Abramo, Krishna, Mosè, Zoroastro, Buddha, Cristo e Muhammad.
I bahá'í Lo considerano, nella successione dei Messaggeri Divini, il più recente.
"Questo è il Giorno in cui i più eccellenti favori di Dio sono stati profusi sugli uomini, il Giorno in cui la Sua più potente grazia è stata infusa in tutte le cose create."
Il messaggio essenziale di Bahá'u'lláh è quello dell'unità.
Insegnò che c'è un solo Dio, che c'è un solo genere umano, e che tutte le religioni sono state stadi nella rivelazione della volontà e degli scopi di Dio per l'umanità.
In questo giorno, disse, l'umanità è giunta collettivamente alla maturità.
Come predetto in tutte le Scritture nel mondo, è arrivato il momento di unire tutti i popoli in una società globale pacifica ed integrata.
"La terra è un solo paese e l'umanità i suoi cittadini".
La più giovane delle religioni indipendenti, la fede fondata da Bahá'u'lláh si differenzia dalle altre in vari modi.
Ha un unico sistema di amministrazione globale con consigli governativi liberamente eletti in più di 18.000 località.
La dote che la contraddistingue è comunque la sua unità.
Diversamente dalle altre religioni - per non parlare della maggior parte dei movimenti sociali e politici - la Fede Bahá'í ha resistito con successo al ricorrente impulso di frazionarsi in sette e gruppuscoli.
Ha mantenuto la sua unità a dispetto di una storia turbolenta quanto quella di ogni altra religione dell'antichità.
Nel secolo successivo a quello in cui visse Bahá'u'lláh, il processo di unificazione globale ch'Egli aveva proclamato è andato progredendo.
Attraverso processi storici, le tradizionali barriere di razza, classe, credo e nazione sono state stabilmente abbattute.
Predisse che gli impulsi in atto avrebbero fatto nascere una civiltà universale.
La principale sfida che i popoli del mondo devono affrontare è quella d'accettare il fatto della loro unicità e di collaborare per la creazione di questo nuovo mondo.
"La vitalità della fede dell'uomo in Dio sta morendo in ogni luogo; nulla all'infuroi del Suo salutare rimedio potrà mai risveglirala."
Una società globale per poter fiorire, dice Bahá'u'lláh, deve basarsi su certi principi fondamentali.
Essi includono: l'eliminazione di tutte le forme di pregiudizio; piena parità tra i sessi; riconoscimento della unicità essenziale delle grandi religioni mondiali; eliminazione degli estremi di povertà e ricchezza; istruzione universale; armonia tra religione e scienza: equilibrio sostenibile tra natura e tecnologia, e lo stabilirsi di un sistema federativo mondiale, basato sulla sicurezza collettiva e l'unicità del genere umano.
I bahá'í del mondo esprimono il loro impegno in questi principi soprattutto nella trasformazione individuale e collettiva.
Tra i diversi modi, l'impegno si riflette in un gran numero di piccoli progetti rurali di sviluppo economico e sociale che le comunità bahá'í hanno lanciato in questi ultimi anni.
Costruendo una rete unificata di consigli locali, nazionali ed internazionali, i seguaci di Bahá'u'lláh hanno creato una comunità mondiale diversa e proiettata in avanti - segnata da un preciso stile di vita e di attività - che offre un incoraggiante modello per la cooperazione, l'armonia e l'azione sociale.
In un mondo preso da mille ideali, questo è di per sé un traguardo singolare.
Vi sono due aspetti della vita di Bahá’u’lláh che occorre ricordare in particolare.
Il primo sono le sofferenze che Lui sopportò.
Il secondo è l’enorme influenza che Egli esercitava sul cuore e sulla mente della gente.
Questi due aspetti caratterizzano la vita di tutte le Manifestazioni di Dio.
Quando fu chiesto ad ‘Abdu'l-Bahá che cos'é un Bahá'í, Egli rispose: «Essere Bahá'í significa semplicemente amare tutto il mondo; amare l'umanità e cercare di servirla; lavorare per la pace universale e per la fratellanza universale».
In un'altra occasione così definì il Bahá'í: «una persona dotata della perfezione dell'uomo attivo».
Una persona è considerata bahá’í quando riconosce Bahá’u’lláh come Manifestazione di Dio per quest’epoca e si sforza di seguire i suoi insegnamenti e le Sue leggi.
Si può dichiarare la propria appartenenza alla fede bahá’í sia verbalmente che per iscritto alla rappresentanza della comunità bahá’í più vicina.


Da: Bahai.it


Titti. [SM=g2242155]
Titti-79
00sabato 5 giugno 2010 00:08
Anche questo è molto interessante.

Nelle Scritture del Bahaismo, il "diavolo" o il "satanico" può assumere diversi significati.
A volte viene usato per riferirsi all'interpretazione Bahá'í di Satana.
Altre volte si riferisce a persone che sono comandate dalla loro stessa bassa natura.
In questo senso, la fede Bahá'í pensa che alcune persone malvagie siano diavoli incarnati, non nel senso di essere governati da una forza malvagia esterna, ma dai propri desideri egoistici.
Bab definisce i suoi persecutori come "i seguaci del diavolo".
La possessione demoniaca menzionata nella Bibbia è considerata essere un altro esempio di individui che sono comandati dai loro bassi istinti.
Nel contesto della tentazione di Gesù nel deserto, il diavolo viene interpretato come la natura umana di Gesù.
Questa gli ha mostrato ciò che poteva ottenere con i suoi poteri, se avesse seguito le vie del mondo.
Tuttavia, lo Spirito Santo all'interno di Cristo si rifiutò di sottomettersi alla natura più spregevole, scegliendo di seguire invece la volontà di Dio.
La fede Bahá'í insegna che Satana è anche un metafora dell'"ego insistente" o dell'"ego più infimo" che è un'inclinazione innata all'interno di ogni individuo.
Questa tendenza viene spesso citata nelle Scritture Bahá'í come "il Malvagio".



Titti. [SM=g2242142]
Babila il grande
00domenica 6 giugno 2010 21:39
Re:
Titti-79, 01/06/2010 1.29:



Ortodossi
20.000 (in grande aumento)


Titti. [SM=g8799]



Questo numero sembra statisticamente piuttosto esiguo.

I rumeni in Italia (regolari) sono almeno 780.000 (fonte Istat).

Ed è risaputo che la loro religione è quella ortodossa.

Babila.




Titti-79
00domenica 6 giugno 2010 22:46
Giusta osservazione Babila.
Ma questa statistica si riferisce solo alla popolazione italiana.
Cioè sono stati considerati tutti gli italiani che non si sono dichiarati Cattolici.

Titti. [SM=g2242142]
velenissima65
00domenica 6 giugno 2010 23:57
buddismo tibetano
è una delle tante scuole buddiste. mahajana(grande veicolo) come quello da me praticato,è più esoterico e formale. si fonda su sutra,infatti,più antichi e le sue cerimonie sono molto suggestive - nonchè antiquate...- seppur di grande impatto "mediatico". persona saggia e affascinante il dalai lama,belli i numerosi film sull'argomento. ma il buddismo,anche in italia,è molto vario.

leggendo gli articoli postati sul bahaismo ho riscontrato alcune analogie col buddismo,anche se quella fede mi sembra molto primitiva.
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