Riguardo al Buddismo...
Questo è il messaggio spirituale del Dalai Lama per il nuovo millennio, che si articola in 18 principi fondamentali.
Secondo me, degli ottimi consigli di vita...
Eccoli:
1) Tieni sempre conto del fatto che un grande amore e dei grandi risultati comportano un grande rischio.
2) Quando perdi, non perdere la lezione.
3) Segui sempre le 3 "R": Rispetto per te stesso, Rispetto per gli altri, Responsabilità per le tue azioni.
4) Ricorda che non ottenere quel che si vuole può essere talvolta un meraviglioso colpo di fortuna.
5) Impara le regole, affinché tu possa infrangerle in modo appropriato.
6) Non permettere che una piccola disputa danneggi una grande amicizia.
7) Quando ti accorgi di aver commesso un errore, fai immediatamente qualcosa per correggerlo.
8) Trascorri un po' di tempo da solo ogni giorno.
9) Apri le braccia al cambiamento, ma non lasciar andare i tuoi valori.
10) Ricorda che talvolta il silenzio è la migliore risposta.
11) Vivi una buona, onorevole vita, di modo che, quando ci ripenserai da vecchio, potrai godertela una seconda volta.
12) Un'atmosfera amorevole nella tua casa dev'essere il fondamento della tua vita.
13) Quando ti trovi in disaccordo con le persone a te care, affronta soltanto il problema attuale, senza tirare in ballo il passato.
14) Condividi la tua conoscenza. E' un modo di raggiungere l'immortalità.
15) Sii gentile con la Terra.
16) Almeno una volta l'anno, vai in un posto dove non sei mai stato prima.
17) Ricorda che il miglior rapporto è quello in cui ci si ama di più di quanto si abbia bisogno l'uno dell'altro.
18) Giudica il tuo successo in relazione a ciò a cui hai dovuto rinunciare per ottenerlo.
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Il Dalai Lama può essere considerato il simbolo vivente della cultura Tibetana: è la principale autorità spirituale del Tibet, nonché il detentore del potere temporale, prima della drammatica invasione cinese.
Viene considerato dal suo popolo e da milioni di buddisti nel mondo una emanazione di Cenresig, il Buddha della Compassione.
Singolare era la procedura attraverso la quale venivano scelti in Tibet i Dalai Lama.
Così avvenne il riconoscimento del piccolo Tenzin Ghiatzo, quale reincarnazione del precedente XIII Dalai Lama.
Nacque il 6 luglio del 1935, a Takstern, nella provincia dell'Amdo (nei pressi del confine con la Cina).
Poco dopo la morte del XIII Dalai Lama, dove giaceva il suo corpo spuntò un gigantesco fungo a forma di stella e apparvero ripetuti arcobaleni, in direzione nord orientale; e qualche giorno più tardi anche la testa del defunto Dalai Lama si voltò verso nord-est.
Esiste un lago sacro chiamato Lamo Lhatzo, le cui acque avrebbero il potere di mostrare il futuro; esse manifestarono ai grandi Lama sopraggiunti la visione di un monastero dai tetti d'oro e di giada.
Dal monastero scendeva, verso oriente, un sentiero che conduceva ad una casa con le tegole color turchese, un cortile, un bambino e un cane pezzato di bianco e marrone.
Apparvero, infine, tre lettere dell'alfabeto tibetano, che indicavano, si presumeva, le iniziali del luogo e della provincia esatti.
Guidati dalla visione, i Maestri viaggiarono per mille miglia fino al monastero Kumbum, dai tetti d'oro e di giada, e giunsero ad una casa dal tetto color turchese e, travestiti da mercanti, chiesero ospitalità; il fanciullino riconobbe subito una collana che il Lama aveva al collo, che era appartenuta al precedente Dalai Lama.
Il bambino parlava il raffinato dialetto di Lhasa, città di residenza dei Dalai Lama, dialetto che in quella provincia nessuno conosceva.
I Maestri se ne andarono e ritornarono poco tempo dopo e sottoposero il bimbo a una serie di prove, mostrando gli oggetti appartenuti al XIII Dalai Lama, confusi in mezzo a copie abilmente contraffatte; ogni volta il piccolo sceglieva quella giusta ed affermava che quegli oggetti gli appartenevano.
Quando partì, felice, con i Lama, alla volta di Lhasa, aveva soltanto tre anni e mezzo.
Giunti a Lhasa vennero fatte ulteriori prove, fra le quali il riconoscimento sul suo corpo degli otto segni appartenenti a tutti i precedenti Dalai Lama.
Da quel momento, Tenzin Ghiatzo venne considerato supremo capo spirituale e temporale del Tibet.
Studiò scienze, matematica, inglese, filosofia buddista.
Nel 1950, in ottobre la Cina comunista invase il Tibet.
A sedici anni non compiuti, Tenzin Ghiatzo fu costretto ad assumere il pieno potere temporale, cercando un compromesso con i cinesi durato nove anni.
Ma nel marzo del 1959, l'Esercito di Liberazione cinese uccise in un solo giorno più di 87.000 tibetani: il Dalai Lama fu costretto a fuggire da Lhasa, seguito da più di 100.000 profughi.
Dopo un drammatico viaggio, il Dalai Lama arrivò in India, dove ottenne asilo politico.
Dal 1960, Tenzin Ghiatzo vive a Dharamsala, nell'India settentrionale, dove svolge un'instancabile attività in difesa del suo popolo e della preservazione della cultura tibetana.
Il Dalai Lama ha praticato la politica della non-violenza, anche di fronte ad una brutale aggressione; un'attitudine che lo ha portato ad essere insignito del Premio Nobel per la Pace, nel dicembre 1989, primo cittadino asiatico a ricevere tale riconoscimento.
Ha toccato il cuore di moltissime persone di differenti culture e religioni, con la semplicità.
Oggi, anche molti occidentali con l'occhio puntato sull'oriente, considerano il Dalai Lama come una delle massime autorità spirituali, se non l'autorità spirituale per eccellenza.
Titti.