“Neonata tolta alla madre perché povera”. L’Italia dei buonismi di massa?

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kelly70
00lunedì 27 dicembre 2010 19:36
L’indignazione un tanto al kilo spesso non tiene conto delle reali circostanze in cui i giudici dei minori prendolo le decisioni.
Si fa presto a giudicare. E si fa ancora più presto a vendere una notizia con titoloni capaci di attirare l’attenzione dei lettori. In un improvviso e vorticoso giro di pensieri, scatta il buonismo italiano. Tutti si indignano, tutti gridano che è vergognoso, tutti sbraitano contro lo Stato e le sue inefficienze, e poi, tutti tornano sereni e tranquilli dimenticandosi dell’avvenimento.

LA NOTIZIA – “Neonata tolta alla madre perché povera”. La notizia è di luglio, gli sviluppi recenti. Il Tribunale di Trento ha dichiarato la neonata adottabile ed ha iniziato un affidamento preadottivo. Al di là delle considerazioni e dei tempi prettamente giuridici, la riflessione dovrebbe scavalcare “il titolo” in sé e allargarsi a più considerazioni. Va bene che la giustizia in Italia non sempre funziona, ma l’informazione non dovrebbe limitarsi a fare audience, come accade sempre più spesso. L’assessore provinciale alle politiche sociali della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, già a luglio, in una lettera indirizzata al ministro Carfagna, aveva sottolineato che non era corretto pubblicare notizie che andassero “a screditare il lavoro del Tribunale e dei servizi sociali accusati di faciloneria, insensibilità e ingiustizia. Non possiamo far passare il messaggio che e’ sufficiente essere economicamente in difficoltà per vedersi sottrarre un figlio o che le Istituzioni puniscano anziché aiutare le persone indigenti’”.

RAPIMENTI DI MINORI? - Il nocciolo è tutto qui: non far passare il messaggio che la povertà sia un pregiudizio. Non mi sembra che in Italia lo sia, tanto meno che si sottraggano facilmente figli alle madri. Anzi, si può affermare il contrario. Spulciando in giro per news, si trova solo qualche timido cenno alle relazioni stilate dai servizi sociali precedentemente il parto, all’instabilità e “povertà” emotiva, alla fragilità della donna. Bisognerebbe conoscere i dettagli, ma in Italia interessano a pochi. E’ più facile darci dentro coi luoghi comuni e i pregiudizi, prendersela con lo Stato e la giustizia, quasi a fare del singolo episodio uno sfogatoio personale. E qui sono d’obbligo due storie vissute. G. , 7 anni, cammina ogni mattina per i vialetti della scuola tra le parolacce della madre, sottolineo italiana, una litania che l’accompagna fino all’entrata in aula, tra gli sguardi indignati dei buonisti e i vani tentativi di segnalazione. Disagi familiari, disturbi del comportamento, occhi spenti mentre cerca di giocare in giardino prendendo a botte i compagni di classe. M., 7 anni, cucina il ragù, si prende cura del fratellino di 2 anni, sa preparare la torta di zucca, come nella tradizione del suo Paese. L’hanno vista andare a fare spesa con un orsacchiotto tra le mani quando scendeva la sera. Non ha un’infanzia, si legge questo nei suoi occhi.

GLI INTERESSI DEL MINORE - A quest’età, le lungaggini burocratiche ti tolgono il diritto a vivere serenamente la parte spensierata della vita, quella in cui dovresti imparare a sognare. In questi casi, tutti i buonisti pronti a invocare la soluzione inversa: perché i servizi sociali non ci sono? E lo Stato? Lo Stato ha fallito? Non si tratta di giudicare, ma di valutare. L’Italia delle soluzioni facili è sempre a portata di mano e, aggiungerei, di click. La maternità è un diritto, ma ancor di più l’infanzia. Forse basterebbe solo un cambio di prospettive: il minore al centro degli interessi, sempre.

www.giornalettismo.com/archives/80814/neonata-tolta-madre...
kelly70
00lunedì 27 dicembre 2010 19:37
Questa notizia me la ricordo, infatti sollevai le stesse obiezioni, all'epoca. Alla fine avevo ragione.
Titti-79
00lunedì 27 dicembre 2010 22:08
Mi viene in mente una riflessione che ho fatto in questi giorni...
Leggendo le storie di questi bambini a cui è stata negata l'infanzia, mi accorgo con mia grande meraviglia che anche nelle famiglie normali si tende a far crescere velocemente i bambini, quasi come se fosse un traguardo da raggiungere al più presto.
Poi però sento madri che rimpiangono l'infanzia dei loro figli e magari loro stesse hanno contribuito affinchè questa durasse il meno possibile.
Mi ritrovo spesso a combattere contro una corrente contraria, tutte vanno nella stessa direzione e io cerco disperatamente di remare dall'altra parte, sperando di incontrare qualcuno come me...
Cominciano dalla primissima infanzia con lo svezzamento, non aspettano neanche che il bimbo metta su i primi dentini che già gli propinano alimenti per adulti, li vestono con abbigliamento che non ha niente a che fare con un bambino, fanno loro dei regali che andrebbero bene per un adolescente (tipo computer e cellulari a 7 anni!) a volte li spingono e li incoraggiano ad avere attegiamenti "da grandi"!
E tu che osi dire di tuo figlio di 7 anni è piccolo per certe cose... sei la pazza.
Allora io dico a queste mamme che io penso ogni giorno che l'infanzia di mio figlio ha un giorno in meno, che apprezzo ogni cosa "infantile" di lui e che lo assecondo nelle sue fantasie e non lo forzo a comportarsi da grande.
Perchè ricordo di quando ero bambina io e di quanto in certi momenti non mi sia piaciuto "diventare grande".
Per questo proteggerò l'infanzia e l'innocenza di mio figlio finchè lui avrà voglia di essere un bambino.
E a chi mi dice "ormai è grande" io dico che a 7 anni si ha il sacrosanto diritto di sentirsi bambini.

Grazie Kelly per lo spunto che mi hai dato senza saperlo! [SM=g2242200]


Titti. [SM=g2242142]
Max Cava
00lunedì 27 dicembre 2010 22:27
Su questo:


si tende a far crescere velocemente i bambini, quasi come se fosse un traguardo da raggiungere al più presto.



torno quando ho più tempo, sul resto... stesso vissuto, stesse reazioni!!

[SM=g7372] [SM=g7372] [SM=g7372] [SM=g7372] [SM=g7372] [SM=g7372]

[SM=g2342429]

(Fata.)
00lunedì 3 gennaio 2011 14:10
Ricordo mia madre che mi diceva a 7 anni:vai a letto che sei piccola e al mattino mi diceva: alzati che sei grande...Al mattino mi dava l'Ovomaltina per crescere e alla sera la camomillina.. un casino...

Adesso alla sera ringiovanisco e al mattino invecchio. [SM=g8468]

Riguardo il 3d direi che lo stato esercita un'approppiazione indebita sottraendo il minore alla madre invece che un sussidio in denaro per garantirne la sopravvivenza.

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