(Matteo 5,17-37) Così fu detto agli antichi; ma io vi dico.

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Jon Konneri
00sabato 12 febbraio 2011 22:33
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli. Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo! Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna. Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio. Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».

COMMENTO - Solo con la sua grazia - Come succede per le beatitudini, anche le "antitesi" ci pongono dinnanzi un problema, poiché nella loro radicalità, sembrano quasi impossibili da seguire. Chi di noi non si è mai arrabbiato, arrivando a dire ad un altro ben più che "stupido"? Chi di noi prima di andare a Messa si è riconciliato con tutti quelli con cui non va d'accordo? Potremmo continuare ad elencare le differenti richieste di Gesù, contrapponendovi il nostro comportamento. Probabilmente rimaniamo sempre ben al di sotto delle aspettative di Gesù. Come possiamo risolvere questo problema? Possiamo cadere facilmente in due diverse tentazioni. La prima potrebbe essere il tentativo di sminuire la richiesta di Gesù. Sicuramente - per alcuni di noi - lui non intendeva le cose in modo così radicale. Voleva solo dimostrare ai farisei come va vista la Legge in modo autentico, e che la richiesta è ben al di sopra di quello che essi fanno di solito. Quindi, potremmo consolarci così, pensando che questa non è una vera richiesta di Gesù, ma solo una diatriba con gli ebrei dell'epoca. In alternativa - e questa è la seconda tentazione - possiamo pensare che Gesù ci stia semplicemente ponendo dinanzi ad un ideale che comunque non potremmo mai raggiungere. Possiamo consolarci pensando che, comunque, un ideale non è mai raggiungibile e pertanto continuiamo a vivere la nostra vita di sempre senza sforzarci di cambiare. Ma nel Vangelo non c'è alcun indizio che possa giustificare le nostre "tentazioni". Dinanzi alla nostra incapacità di essere come dovremmo e come Gesù ci chiede, è meglio impegnarci di più e al contempo chiedere al Signore la grazia di aiutarci. Noi siamo deboli, ma Lui lo sa e ci dona la Sua grazia: così quello che ritenevamo una richiesta troppo difficile, diviene possibile.
Blumare369
00domenica 13 febbraio 2011 21:35
Re:
Jon Konneri, 12/02/2011 22.33:

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. QUOTE]




Ci vedo tanto Berlusconi in questa favola. [SM=g8496]


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