Problemi da affrontare
Si dice: "al matrimonio come alla morte pochi arrivano preparati". L'esperienza di tanti anni mi assicura come realmente tante coppie si trovano, senza un'adeguata formazione ad affrontare problemi che sovente rendono difficile la convivenza e mettono in crisi la loro unione sacrale. Le coppie veramente felici formano oggi una eccezione, anche se dovrebbe essere una realtà da tutte raggiungibile. La situazione si è gravemente deteriorata in questi ultimi decenni per il radicale cambiamento in cui è venuta a trovarsi particolarmente la donna, che ha conquistato, non senza fatica, nuovi spazi e una dignità e responsabilità pari all'uomo. Oltre al movimento "femminista", la maggiore libertà di cui gode è dovuta al suo inserimento a tempo pieno o parziale, nell'ambiente del lavoro. Questo ha comportato frequenza di ambienti al di fuori del breve raggio familiare; disponibilità di denaro, guadagnato con il suo lavoro; responsabilità nel campo economico, politico, sociale, prima quasi preclusi alle donne. Stampa, cinema, televisione, hanno continuato a sfruttare, sotto tutti gli aspetti, l'immagine femminile, sicuri di un più alto interesse e rendimento. Praticamente sono crollate tutte le barriere a difesa della donna, compresa la riservatezza, il pudore, la dignità, per cui oggi è più esposta a tanti pericoli che insidiano e minacciano anche i valori fondamentali della sua personalità, esponendola a situazioni che attentano al suo equilibrio, mettono in pericolo la missione altissima a cui Dio chiama ogni donna, particolarmente nella missione di sposa e di madre. Alla maggiore cultura in tutti i campi, non fa riscontro una conoscenza adeguata, di tanti delicati problemi riguardanti la sua femminilità, i diritti e doveri di quante sono chiamate al matrimonio. Ne presentiamo solo qualcuno dei più comuni che affrontano oggi i coniugati, pur desiderosi di una convivenza serena e felice, secondo i disegni di Colui che li ha chiamati a realizzare i suoi progetti e consacrato il loro amore.
L'amore coniugale
- Vorrei conoscere il fondamento sicuro della nostra vita matrimoniale.
- È sicuramente l'amore, il primo e più grande dono di Dio, il quale partecipa alle sue creature quello che è il fondamento di ogni rapporto con Dio e con le creature. Tutto l'universo e particolarmente, l'uomo, capolavoro del creato, sono un dono di amore del datore di ogni bene. Il Signore dopo aver creato l'uomo e la donna "a immagine e somiglianza di Dio" li benedisse e disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra, soggiogatela" (Gn 1,27-28). Il matrimonio realizza e consacra questa comunità di amore tra l'uomo e la donna, ordinata al bene dei coniugi e alla procreazione ed educazione dei figli, chiamati a partecipare con Dio al suo più grande atto creativo: donare la vita. Per questo la Chiesa ha elevato il matrimonio alla dignità di Sacramento, arricchendolo di grazie e aiuti particolari. San Paolo lo chiama "il grande Sacramento" (Ef 5,32) per la missione che svolge. L'intima comunione di vita e di amore coniugale, voluta dal Creatore per il bene di tutta l'umanità, è strutturata da leggi proprie e ha in Dio stesso l'autore del matrimonio; Gesù lo afferma chiaramente: "Coloro che Dio ha congiunto, l'uomo non separi" (Mt 19,6). Per questo presso tutte le religioni e culture si celebra, con particolari riti e solennità, l'unione matrimoniale da cui dipende la vita e il benessere della famiglia e dell'intera società.
Diritti e doveri
- Quali sono i limiti dei diritti e doveri nei nostri rapporti intimi?
- Nessun limite quando servono a mantenere e accrescere l'amore tra i coniugi. Oltre alla finalità primaria dell'unione coniugale, non minore importanza hanno le effusioni affettive, le quali, mentre soddisfano i sensi, accrescono quell'unione fisico-morale che fanno di due creature "un solo corpo e un solo spirito". Quindi ogni atto che prepara, acuisce il desiderio, dona la piena soddisfazione, non solo è lecito, ma persino meritorio. Dio ci ha donato cinque sensi per godere le bellezze del creato: vista, tatto, gusto, udito, odorato..Il Creatore ha voluto non mancasse nei rapporti matrimoniali la soddisfazione dei sensi, voluta appunto per le altissime finalità per cui fin dalla creazione il Signore stabilì che "l'uomo lasci suo padre e sua madre, si unisca alla sua donna e i due formino una cosa sola" (Gn 2,24).
In tre per amare
- Praticamente quali sono gli effetti del matrimonio che abbiamo ricevuto?
- Anzitutto a convivere in unità di amore con Dio e con gli uomini. Le grazie particolari ricevute nel Sacramento rendono santi e santificanti i vostri rapporti per mantenere sempre viva quella fiaccola di amore che Dio ha acceso nei vostri cuori. Egli è sempre presente nella vostra vita, aiutandovi a vivere nella reciproca fedeltà, a superare contrasti, difficoltà e anche prove e sofferenze che segnano il nostro cammino terreno verso l'eternità. L'amore coniugale esige una totale dedizione di sentimenti, aspirazioni, affetti, per unire due creature in una stupenda unità. Il dono reciproco di tutto voi stessi, rafforza il vincolo della indissolubilità, dona sicurezza e felicità a quanti sono chiamati a realizzare i suoi progetti di amore per la salvezza propria e altrui, particolarmente dei figli, tesori di valore infinito, che Dio dona agli sposi, per prolungare la loro vita oltre la morte e averli un giorno accanto nella felicità senza fine del cielo.
Il dovere rimane sempre
- Ho già raggiunto l'età in cui non e più possibile avere figli, ma mio marito è pieno di vitalità, esige i suoi diritti. Come devo comportarmi?
- Per ottenere una grazia, ho fatto voto di castità, ma mio marito non è d'accordo...
- La menopausa femminile può anche indurre a una certa avversione e persino sofferenza al dovere coniugale, ma questo non esime dall'obbligo di donarsi a chi esige un suo preciso diritto. Il vero amore è disponibile fino al sacrificio per difendere il valore supremo del matrimonio e rendere felice la persona amata. Nessun voto è valido quando è contrario a un preciso dovere di giustizia. Non può essere gradito a Dio, un dono che si oppone a quanto è stato sancito da un Sacramento voluto da Dio, dove diritti e doveri devono essere sempre rispettati. Se desidera ringraziare il Signore, senza coinvolgere altri, cambi il voto con qualche opera di pietà o di carità, sicuramente più gradita a Dio.
Da chi l'iniziativa?
- Mio marito è freddo, insensibile, non ci tiene ai nostri rapporti intimi; io non oso chiedere quello che pur fa parte di un mio diritto. Non so come comportarmi.
- Generalmente è l'uomo che provoca, chiede; per natura tende a essere un conquistatore; la donna subisce, accetta, partecipa. Un matrimonio ben riuscito deve portare costantemente i coniugi al dono reciproco per rafforzare la loro unione, rendere più solido e sicuro il loro amore. La donna ha molti modi per conquistare e provocare l'uomo che ama, a cominciare dalla cucina secondo il detto: "gli uomini si prendono per la gola". Deve curare tutto il suo comportamento, per rendersi sempre attraente, piacevole, desiderabile. Pur avendo gli stessi diritti del marito, l'amore è capace di escogitare tanti modi, fino agli afrodisiaci per realizzare il suo desiderio. In casi estremi si può ricorrere a un sessuologo, a un consultorio matrimoniale, per conoscere e rimuovere le cause che possono determinare un raffreddamento nei vostri rapporti.
Posso rifiutarmi?
- Vorrei sapere quando ho diritto di rifiutarmi al dovere coniugale.
- Il dovere di donarsi al coniuge rimane sempre, durante tutta la vita, anche quando la procreazione non è più possibile. Rifiutarsi, oltre a mancare a un preciso dovere, ci si renderebbe responsabili di mettere il coniuge nel pericolo di cercare e soddisfare, al di fuori del matrimonio, ciò che è parte integrante dei rapporti mptrimoniali. Ci sono tuttavia casi in cui uno può rifiutarsi a questo dovere, come in caso di malattia, nell'attesa imminente di una parto per cui si potrebbe mettere in pericolo la vita del nascituro o quando il richiedente è in stato di ubriachezza o esige rapporti contrari al rispetto e alla dignità della persona. Nessuno può essere trattato come un oggetto di cui usufruire e abusare a piacimento, magari con violenza, umiliando e facendo soffrire chi invece dovrebbe sempre proteggere e amare.
Incontri proibiti
- Siamo felicemente sposati e abbiamo anche dei figli, io però non posso dimenticare "il primo amore" e ogni tanto ci incontriamo...
- La fedeltà è un diritto e un dovere reciproco, impegna entrambi durante tutta la vita. Che diresti e come giudicheresti il marito se mantenesse una relazione con un'altra donna? "Non fare agli altri quello che non desideri altri facciano a te", dice Gesù. Se l'incontro con una persona cara è soltanto un segno di amicizia, nessuno ha il diritto di impedirlo, ma se questo ha uno scopo ben diverso e si traduce in manifestazioni affettive, sensuali, rappresenta ovviamente una colpa, un tradimento alla reciproca promessa di fedeltà assoluta del matrimonio. Certi incontri, particolarmente con persone di altro sesso, finiscono quasi sempre per dare occasione a manifestazioni contrarie alla morale e in questo caso alla giustizia, sancita da un giuramento fatto davanti a Dio e alla comunità. Gesù ammonisce chiaramente: "Chi ama il pericolo perirà in esso".
Rapporti impossibili
- Siamo sposati da tanti anni, un matrimonio felice, ma ora un invervento chirurgico rende impossibile i nostri rapporti normali.
- Quando vi siete sposati il sacerdote ha sottolineato come la vita matrimoniale "vi unisce nella buona e nella cattiva sorte". La croce, la sofferenza, sono parte integrante nella vita di tutti. Gesù ne ha fatto anzi la condizione insostituibile per essere suoi seguaci: "Chi vuol essere mio discepolo prenda la sua croce e mi segua". Certo è grande sofferenza per chi non può ricevere e forse anche più grande per chi non può dare, le manifestazioni dell'amore, parte integrante dell'unione coniugale. Occorre però sottolineare come l'amore non è legato solamente al sesso, che a una certa età perde la sua forza. Ci sono tanti modi per manifestare l'affetto alla persona amata, anzi quanto più costa sacrificio e rinuncia, tanto più si rafforza. Amare vuol dire donarsi, sacrificarsi per l'essere amato.
Falso pudore
- Mia moglie è molto religiosa, ha sempre paura di commettere peccato, se deve fare la comunione non accetta un rapporto intimo.
- Una falsa educazione può essere altrettanto deleteria quanto una cattiva. Il corpo umano non è diviso in parti contrapposte, buone e cattive. Non vi è nulla nel nostro organismo, capolavoro del creato, che non sia nobile, santo. Solo la volontà perversa, l'abuso rende peccaminoso l'uso dei nostri sensi. Ognuno di essi, compresa la sessualità, ha un fine altissimo, voluto dal Creatore. Il mutuo dono dell'amore coniugale è un atto naturale, non solo lecito, ma meritorio, quando asseconda la duplice finalità: la procreazione o anche semplicemente il piacere per rendere più forte e sicura l'unione dei coniugi. Per questo essi devono trattare con grande libertà il problema dei loro rapporti intimi, parte integrante del vincolo indissolubile che li lega per tutta la vita.
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Discendiamo all'inferno fin che siamo vivi (cioè riflettendo su questa terribile realtà) - diceva Sant'Agostino - per non precipitarvi dopo la morte".
nell'aldilà