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Il padre di PlayBoy si confessa...

Ultimo Aggiornamento: 06/08/2010 14:43
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04/08/2010 20:23
 
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Pyccolo, il discorso che fai tu è giustissimo.
Io facevo un raginamento molto più "terra-terra".
Nel rapporto uomo/donna entrano in gioco moltissimi fattori oltre la sessualita, sono assolutamente daccordo!
Ma credo che in questo caso si stia parlando di relazioni più veloci e meno impegnative.
Una donna, impegnata o no non ha importanza, esce di casa vestita in maniera molto appariscente e provocante... perchè lo fa?
Mettiamo che sia già sposata.
Vuole comunque dimostrare al suo uomo di essere desiderata da altri uomini? [SM=g10256]
Vuole provocare? [SM=g10256]
Cerca un avventura? [SM=g10256]
Vuole appagare il suo ego vanitoso? [SM=g10256]

Un pò sicuramente è per piacere personale, guardarsi e compiacersi della propria immagine, ma non è solo per questo.
Ci deve essere qualcos'altro, come dici tu!
Un richiamo ancestrale al quale non riusciamo a resistere...?
Teoria affascinante! [SM=g2242170]
Farò subito una ricerca in merito! [SM=g8431]


Titti. [SM=g2242142]



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Re:

Titti-79, 04/08/2010 20.23
Ma credo che in questo caso si stia parlando di relazioni più veloci e meno impegnative.


Tu credi?
Io penso che la donna (per ora parliamo di lei) faccia ogni cosa puntando ad obiettivi di cui è più o meno consapevole... o per nulla consapevole.
Ogni donna cerca sempre il meglio per sè, anche quando potrebbe puntare su "relazioni più veloci e meno impegnative".
Forse non sono poi così "meno impegnative", mentre potrebbero esserlo dal punto di vista altrui (di colui che osserva).


Una donna, impegnata o no non ha importanza, esce di casa vestita in maniera molto appariscente e provocante... perchè lo fa?
Mettiamo che sia già sposata.
Vuole comunque dimostrare al suo uomo di essere desiderata da altri uomini? [SM=g10256]
Vuole provocare? [SM=g10256]
Cerca un avventura? [SM=g10256]
Vuole appagare il suo ego vanitoso? [SM=g10256]



Bella domanda: "Perchè lo fa"?
Chiedo: Per quale ragione dovrebbe dimostrare al suo uomo di essere desiderata da altri uomini?
Perchè pensa che potrebbe essere un monito del tipo "tu sei distratto e poco attento alla mia presenza (mica ne avrai in mente qualcun'altra?, pensa fra sè e sè)... stai attento, perchè potrei farti pagare cara questa tua incuria"?
"Intanto", potrebbe pensare lei, " ti dimostro di non passare inosservata e che gli uomini strizzano gli occhi al mio passaggio... e questo dovrebbe farti riflettere, se ci tieni a me".
Naturalmente, com'è ovvio, per realizzare la sua fantasia deve ricorrere ad espedienti, da sempre messi in atto dalle donne, tali da destare l'attenzione del maschio (a questo punto del maschio più che dell'uomo) per se-durlo (condurlo a sè).
E' vero che con questa strategia capisce perfettamente d'essere in grado di svolgere ancora bene il suo ruolo di femmina (di donna non so, ma certo molto meno)e le attenzioni del maschio (parte carnale più che la parte intellettuale) la convinceranno della forza del suo potere seduttivo.

Ma tornando al "perchè lo fa?", si può certamente dire che lo fa per vedere fino a che punto lei è in grado di esercitare il suo potere sul suo compagno divenuto nel contempo ingenuo distrattone.
Quel potere, così forte sul suo uomo agli inizi della relazione, potrebbe perdere con il tempo colpi e lei, che quel potere non vuole assolutamente perderlo, deve necessariamente ricorrere ad espedienti per convincere il suo uomo che quel potere lei ce l'ha ancora... lo fa esercitandolo cautamente su altri uomini (meglio sarebbe dire maschi), come a dire al proprio compagno: "guarda che io ti amo, ma, se non stai attento, ti tradisco".

D'altra parte che cos'è l'amore se non il forte desiderio dell'altro/a, desiderio non solo del suo corpo, ma anche e soprattutto potere sui suoi pensieri?: "Tu mi pensi?... tu non mi pensi più (e piange)"

Stralcio di conferenza di una psicanalista... (riflessione basata sull'osservazione del rapporto di coppia, ma che non costituisce metodo di riferimento e criterio di giudizio per alcuno che qui legge):


"...che cosa succede quando ci si innamora? Perché una donna si innamora per esempio? In una relazione è importante l’aspetto secondo cui, nella donna, viene a concretizzarsi quell’idea di essere l’unica per il suo uomo; essendo l’unica per il suo uomo si sente più sicura e questa sicurezza, connessa all’idea di unicità, è riferibile alla questione della possibilità di avere la situazione sotto controllo.

Perché una donna si sente sicura quando sta con un uomo, quando quindi non è più da sola, ma è nella condizione di poter condividere la sua vita con un altro, sul quale ripone tutta la sua felicità e la sua fiducia?
E qual è la condizione perché una donna si innamori?
A questo punto è indispensabile parlare del ruolo che ha all’interno della relazione amorosa, ma non solo, il desiderio.
Tutti sanno che l’amore implica un desiderio dell’altro, cioè ci si innamora quando si desidera stare con quella persona e perché questa persona raffigura pienamente il desiderio di essere amati e di amare.

Ma su cosa punta questo desiderio? In che modo la donna si rende desiderabile all’uomo? Una cosa che tutte le donne sanno, ma di cui raramente si rendono poco conto o a cui raramente danno l’importanza dovuta, è che il desiderio dell’uomo è diverso da quello loro: la donna ha il desiderio di creare quell’ideale di storia romantica che da sempre, pezzo per pezzo ha costruito attraverso esempi di favole o di luoghi comuni, ha il desiderio di controllare il suo uomo, di creare quella situazione ideale per cui lei sia importante e unica per lui come lui lo è per lei.
L’interesse dell’uomo, e soprattutto l’obiettivo del suo desiderio è un altro.
Questo cade principalmente sul corpo della donna.
Non è del tutto singolare, infatti, il fatto che la donna per attirare un uomo a sé sfoderi tutte le sue armi seduttive, ovvero la sua femminilità e la sua bellezza, con l’intenzione di risultare l’unica interessante e seducente agli occhi dell’altro, l’unica per cui valga la pena darsi da fare.
La donna in un certo senso, sa che il desiderio dell’uomo punta soprattutto alla sfera sessuale, nel senso che, una donna si accorge subito se c’è un interesse da parte dell’uomo se questo mostra un desiderio sessuale nei suoi confronti.
Questo ha il privilegio di incoraggiarla, di rasserenarla e di renderla più sicura di se stessa tanto da apparire più rilassata e serena anche di fronte agli altri.
Ma perché? In realtà non è così difficile da capire.
Se ci si pensa bene, l’obiettivo femminile è quello di soddisfare le aspettative dell’uomo e di creare, in questa maniera, quel benessere all’interno della coppia, al fine di evitare che il suo sguardo si rivolga altrove, ma che rimanga sempre fisso su di lei, di modo che venga acquisita una sicurezza molto forte..."
(E. De Gasperi)


Pyccolo




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05/08/2010 00:29
 
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Interessante! [SM=g8431]
Quindi ciò che ha affermato Hefner magari in maniera più sempliciotta, non è poi così lontano dalla realtà.

Ho trovato questo articolo interessante che parla dell'evoluzione nel rapporto di coppia dalla preistoria fino ai giorni nostri e che spiegherebbe alcuni comportamenti della donna moderna, che altro non sono che richiami ancestrali della sua antenata delle caverne!


Aspetti della vita sessuale dell'uomo e della donna.
Gabriela Cistino.

La sfera sessuale in un individuo rappresenta il risultato finale di molteplici fattori: genetici, ormonali, culturali, etici, educativi.
Ognuno di noi ha la propria identità di genere, il senso di sé e della propria individualità maschile o femminile (o ambivalente) intesa come percezione sessuata di sé e del proprio comportamento.
Si può dedurre quindi che la sessualità rappresenta un elemento portante dell'intera personalità di un individuo.
Il comportamento sessuale negli animali è regolato da leggi naturali ed istintive, anche se nella specie umana l'attività psichica ha preso il sopravvento generando delle abitudini che rispondono molto più a modelli culturali piuttosto che alle naturali esigenze ormonali.
La tensione, quindi, tra natura e cultura deve fare i conti con la fisicità del corpo da un lato e con i suoi significati culturali dall'altro.
Ed i suddetti modelli culturali propri di ogni civiltà hanno condizionato anche le manifestazioni che caratterizzano il diverso ruolo sessuale maschile e femminile.
Secondo gli stereotipi, infatti, essere uomini significa esercitare potere, dare valore all'autonomia, all'indipendenza dai legami, vivere il sesso disgiunto dall'amore.
Essere donna significa, invece, prendersi cura dell'altro, farsi amare, diventare madre, sentirsi importante perché desiderata, vivere il sesso non disgiunto dall'amore.
Nell'epoca odierna, grazie ad un lungo cammino di lotta da parte delle donne, e alla conseguente crisi del patriarcato, si è giunti ad un "ridimensionamento" (non trovo propriamente indicata la parola superamento) della logica della separazione dei ruoli.
Si può affermare che la considerazione sessuale che la donna ricopre nella società moderna, pur non essendo ancora pari a quella maschile, rappresenta già un notevole passo avanti, tenendo presente che le nostre abitudini sessuali sono il frutto di comportamenti presenti nella nostra specie già all'età della pietra, quindi a comportamenti primitivi.
Quegli stereotipi di cui parlavamo rappresentano il riflesso di quello che accadeva già nella preistoria.

Prima di capire come si è arrivate a determinate abitudini sessuali fissiamo alcuni punti basilari per scoprire cosa accadde.
1-L'uomo primitivo era obbligato a cacciare per sopravvivere;
2-Doveva avere un cervello migliore per compensare i suoi deficit fisici rispetto alle altre specie animali;
3-Doveva avere un'infanzia più lunga per educare questo cervello.
L'organizzazione sessuale doveva essere meno tirannica che in altre specie poiché l'uomo era ora provvisto di armi mortali che avrebbero reso sanguinarie le rivalità sessuali.
Dunque, proprio perché i maschi dovevano allontanarsi a lungo per andare a caccia dovevano essere sicuri della fedeltà delle loro donne, per evitare scontri con gli altri maschi della specie.
L'esigenza di allevare i piccoli, che avevano bisogno di attenzioni maggiori, visto la loro lenta crescita, fece sviluppare la tendenza alla spartizione di doveri tra padre e madre, che fu un altro buon pretesto per uno stretto legame di coppia.
Un altro elemento che venne in aiuto alla formazione di una coppia fissa, fu il forte legame instaurato con i genitori durante i lunghi anni dell'infanzia; con il sopraggiungere della maturità questo legame viene a cadere e provoca un senso di vuoto da colmare.
Esso, quindi, viene perfettamente sostituito dalla relazione che si instaura con il partners.
Una volta instaurato il legame, però, doveva durare quanto più a lungo possibile in modo da consentire il lungo processo di allevamento della famiglia.
Si è cercato di ovviare a questa difficoltà in un modo semplicissimo: il lungo periodo di corteggiamento e una vita sessuale più appagante.
Per questo preciso motivo, forse, la recettività sessuale delle donne è notevolmente superiore rispetto alle altre specie animale, benché esse siano fecondabili solo per un giorno al mese.
L'alto numero di rapporti sessuali, quindi, non è unicamente finalizzato alla riproduzione ma serve a rafforzare il legame di coppia.

Riassumendo possiamo dire che il comportamento sessuale e l'esigenza di crescere i piccoli sono stati necessari affinché si sviluppasse il costume della coppia fissa, del tutto sconosciuto nella maggior parte delle specie di mammiferi.
Ma una volta che i piccoli sono cresciuti che cosa accade?
Negli animali solitamente, quando i piccoli cominciano a crescere e a manifestare i propri segnali, diventano dei rivali sessuali, rispettivamente i maschi del padre e le femmine della madre, quindi vi sarà una certa tendenza ad allontanarli dal proprio territorio, mentre si sviluppa nei figli una volontà di indipendenza nel crearsi un proprio territorio.
E così il ciclo si ripete.
Con la nascita delle grandi città si è sentita sempre di più la necessità di limitare i segnali sessuali Per mantenere la coppia unita bisognava renderla più complice sessualmente e, quindi, si doveva smorzare la sessualità per terze persone: si è reso necessario l'uso di indumenti per coprire le parti del corpo che funzionano da richiamo sessuale.
Altro punto fondamentale, in questo senso, è la tendenza a rendere segreto, quindi sempre più privato, l'atto sessuale, tanto che si associano le attività sessuali a quelle del sonno.
Nel tempo dunque si è andati incontro ad un processo di disessualizzazione del comportamento.
Per quanto da un lato vengano applicate tutte queste limitazione al fine di evitare l'eccitazione sessuale di terzi, estranei alla coppia, dall'altro si hanno degli atteggiamenti totalmente contraddittori.
La donna si copre i seni, ma ne perfeziona la forma grazie all'uso del reggiseno; si cerca di nascondere i richiami sessuali e poi si usano rossetti per mettere in evidenza le labbra e profumi che sostituiscono i naturali odori del corpo.
Esaminando tutti questi elementi viene abbastanza naturale pensare che sia decisamente meglio ritornare ad una maggiore schiettezza sessuale, invece di applicare tante restrizioni per poi trovare le rispettive contraddizioni.
Ma in realtà le cose non sono così facili perché le norme di vita che regolavano la vita primitiva non sono così complesse come quelle che regolano la vita moderna che non è unicamente concentrata verso il fine di mantenere unita la coppia, ma che, anzi, è ricca di situazione che trascendono dalla coppia stessa e dai suoi meccanismi secolari.
________________________________________________

Quindi da questo ne deduciamo che nella preistoria la donna usava tecniche sessuali più "ruvide".
Nell'era moderna la tecnica si è raffinata, diventando più sottile, misteriosa, grazie alle possibilità offerte dal benessere e dall'industrializzazione.

Titti. [SM=g2242142]





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Re:
Titti-79, 05/08/2010 0.29:

Interessante! [SM=g8431]
Quindi ciò che ha affermato Hefner magari in maniera più sempliciotta, non è poi così lontano dalla realtà.

Ho trovato questo articolo interessante che parla dell'evoluzione nel rapporto di coppia dalla preistoria fino ai giorni nostri e che spiegherebbe alcuni comportamenti della donna moderna, che altro non sono che richiami ancestrali della sua antenata delle caverne!


Aspetti della vita sessuale dell'uomo e della donna.
Gabriela Cistino.

La sfera sessuale in un individuo rappresenta il risultato finale di molteplici fattori: genetici, ormonali, culturali, etici, educativi.
Ognuno di noi ha la propria identità di genere, il senso di sé e della propria individualità maschile o femminile (o ambivalente) intesa come percezione sessuata di sé e del proprio comportamento.
Si può dedurre quindi che la sessualità rappresenta un elemento portante dell'intera personalità di un individuo.
Il comportamento sessuale negli animali è regolato da leggi naturali ed istintive, anche se nella specie umana l'attività psichica ha preso il sopravvento generando delle abitudini che rispondono molto più a modelli culturali piuttosto che alle naturali esigenze ormonali.
La tensione, quindi, tra natura e cultura deve fare i conti con la fisicità del corpo da un lato e con i suoi significati culturali dall'altro.
Ed i suddetti modelli culturali propri di ogni civiltà hanno condizionato anche le manifestazioni che caratterizzano il diverso ruolo sessuale maschile e femminile.
Secondo gli stereotipi, infatti, essere uomini significa esercitare potere, dare valore all'autonomia, all'indipendenza dai legami, vivere il sesso disgiunto dall'amore.
Essere donna significa, invece, prendersi cura dell'altro, farsi amare, diventare madre, sentirsi importante perché desiderata, vivere il sesso non disgiunto dall'amore.
Nell'epoca odierna, grazie ad un lungo cammino di lotta da parte delle donne, e alla conseguente crisi del patriarcato, si è giunti ad un "ridimensionamento" (non trovo propriamente indicata la parola superamento) della logica della separazione dei ruoli.
Si può affermare che la considerazione sessuale che la donna ricopre nella società moderna, pur non essendo ancora pari a quella maschile, rappresenta già un notevole passo avanti, tenendo presente che le nostre abitudini sessuali sono il frutto di comportamenti presenti nella nostra specie già all'età della pietra, quindi a comportamenti primitivi.
Quegli stereotipi di cui parlavamo rappresentano il riflesso di quello che accadeva già nella preistoria.

Prima di capire come si è arrivate a determinate abitudini sessuali fissiamo alcuni punti basilari per scoprire cosa accadde.
1-L'uomo primitivo era obbligato a cacciare per sopravvivere;
2-Doveva avere un cervello migliore per compensare i suoi deficit fisici rispetto alle altre specie animali;
3-Doveva avere un'infanzia più lunga per educare questo cervello.
L'organizzazione sessuale doveva essere meno tirannica che in altre specie poiché l'uomo era ora provvisto di armi mortali che avrebbero reso sanguinarie le rivalità sessuali.
Dunque, proprio perché i maschi dovevano allontanarsi a lungo per andare a caccia dovevano essere sicuri della fedeltà delle loro donne, per evitare scontri con gli altri maschi della specie.
L'esigenza di allevare i piccoli, che avevano bisogno di attenzioni maggiori, visto la loro lenta crescita, fece sviluppare la tendenza alla spartizione di doveri tra padre e madre, che fu un altro buon pretesto per uno stretto legame di coppia.
Un altro elemento che venne in aiuto alla formazione di una coppia fissa, fu il forte legame instaurato con i genitori durante i lunghi anni dell'infanzia; con il sopraggiungere della maturità questo legame viene a cadere e provoca un senso di vuoto da colmare.
Esso, quindi, viene perfettamente sostituito dalla relazione che si instaura con il partners.
Una volta instaurato il legame, però, doveva durare quanto più a lungo possibile in modo da consentire il lungo processo di allevamento della famiglia.
Si è cercato di ovviare a questa difficoltà in un modo semplicissimo: il lungo periodo di corteggiamento e una vita sessuale più appagante.
Per questo preciso motivo, forse, la recettività sessuale delle donne è notevolmente superiore rispetto alle altre specie animale, benché esse siano fecondabili solo per un giorno al mese.
L'alto numero di rapporti sessuali, quindi, non è unicamente finalizzato alla riproduzione ma serve a rafforzare il legame di coppia.

Riassumendo possiamo dire che il comportamento sessuale e l'esigenza di crescere i piccoli sono stati necessari affinché si sviluppasse il costume della coppia fissa, del tutto sconosciuto nella maggior parte delle specie di mammiferi.
Ma una volta che i piccoli sono cresciuti che cosa accade?
Negli animali solitamente, quando i piccoli cominciano a crescere e a manifestare i propri segnali, diventano dei rivali sessuali, rispettivamente i maschi del padre e le femmine della madre, quindi vi sarà una certa tendenza ad allontanarli dal proprio territorio, mentre si sviluppa nei figli una volontà di indipendenza nel crearsi un proprio territorio.
E così il ciclo si ripete.
Con la nascita delle grandi città si è sentita sempre di più la necessità di limitare i segnali sessuali Per mantenere la coppia unita bisognava renderla più complice sessualmente e, quindi, si doveva smorzare la sessualità per terze persone: si è reso necessario l'uso di indumenti per coprire le parti del corpo che funzionano da richiamo sessuale.
Altro punto fondamentale, in questo senso, è la tendenza a rendere segreto, quindi sempre più privato, l'atto sessuale, tanto che si associano le attività sessuali a quelle del sonno.
Nel tempo dunque si è andati incontro ad un processo di disessualizzazione del comportamento.
Per quanto da un lato vengano applicate tutte queste limitazione al fine di evitare l'eccitazione sessuale di terzi, estranei alla coppia, dall'altro si hanno degli atteggiamenti totalmente contraddittori.
La donna si copre i seni, ma ne perfeziona la forma grazie all'uso del reggiseno; si cerca di nascondere i richiami sessuali e poi si usano rossetti per mettere in evidenza le labbra e profumi che sostituiscono i naturali odori del corpo.
Esaminando tutti questi elementi viene abbastanza naturale pensare che sia decisamente meglio ritornare ad una maggiore schiettezza sessuale, invece di applicare tante restrizioni per poi trovare le rispettive contraddizioni.
Ma in realtà le cose non sono così facili perché le norme di vita che regolavano la vita primitiva non sono così complesse come quelle che regolano la vita moderna che non è unicamente concentrata verso il fine di mantenere unita la coppia, ma che, anzi, è ricca di situazione che trascendono dalla coppia stessa e dai suoi meccanismi secolari.
________________________________________________

Quindi da questo ne deduciamo che nella preistoria la donna usava tecniche sessuali più "ruvide".
Nell'era moderna la tecnica si è raffinata, diventando più sottile, misteriosa, grazie alle possibilità offerte dal benessere e dall'industrializzazione.

Titti. [SM=g2242142]






Tutto quanto hai riportato è stato, ed è, per alcune branche della psicanalisi, un assunto che ha fatto storia, ma che sta perdendo, strada facendo, molti pezzi.
C'è, difatti che, una sempre più larga fascia della psicanalisi, ha abbandonato e continua ad abbandonare buona parte di questi assunti, ovvero quelli che si rifanno ad un concetto primitivo dell'essere umano donna/femmina, evocandolo nel tentativo di spiegare comportamenti che definiscono moderni.

In realtà la donna/femmina di millenni di anni fa ed oltre - diciamo da quando l'uomo ha traccia di sè - è stata essenzialmente la copia di quella attuale... nulla è mutato, assolutamente nulla.

Nemmeno il ricorso all'istintività fa più testo, tantomeno gli abituali e stentati accostamenti comportamentali, per analogia, ad altri esseri viventi.
Non c'è bisogno di ricorrere alla preistoria e ai comportamenti tenuti da altri esseri viventi per spiegarsi i comportamenti della donna di oggi.
Non bisognerebbe partire da lontano... si deve partire da ogni donna che, essenzialmente, è diversa da tutte le altre, anche se determinati tipi di condizionamento culturale possono indurre una cospicua fascia di donne ad avere comportamenti similari, ma quasi mai uguali. [SM=g2302875]

Pyccolo


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