Vispe terese all'attacco

Già!... siamo sotto Natale e di questi tempi i credenti sono in fibrillazione: la scemata del rito cattolico si ripete. Ora arriva un angiolone biondo che si fotte una palestinese mentre il marito è fuori per lavoro e quando a quella le si gonfia la pancia lei, anche per evitare lapidazioni sempre possibili da quelle parti, tira fuori la storia che a ingravidarla non è stato un turista di passaggio ma Dio in persona.

Ma in particolare ci sono due vispe terese, una più cretina dell'altra (solo che in più una è cattiva d'animo, doppia, falsa e opportunista) che si mettono a contar cazzate su salmi, scritture, detti e proverbi.

Si sa! il Natale non porta solo lo zampone, il panettone e la neve, ma riacuisce la stupidità di certe credenti convinte (una delle quali si crede di essere uscita dalla Chiesa e anche da altri anfratti settari, ma invece c'è dentro fino al collo). E se qualcuno fa notare a una delle due che sta scrivendo scemate l'altra, che fino a un momento prima le aveva dato della poco di buono, ci si riallea subito a rinforzare reciprocamente le rispettive scemate.

Ma sceme erano e sceme rimangono: due vispe terese sceme e fanatiche.

Chiunque siano queste vispre teresine io dico solamente:

Classico esempio della solita maldicenza di individui come l'autore di questo 3d:


...
Ma rivediamo quali sono i motivi che portano una persona a parlare male di altri.
La principale causa di maldicenze è l'invidia che, non potendo raggiungere il suo modello, lo deve svalutare, svilire, distruggere, denigrare, portare in basso, fare a pezzi. L'invidioso, come uno sceriffo delle virtù sociali, passa il suo tempo a rovistare nella vita dell'invidiato in cerca debolezze e difetti, per ingigantirli e diffonderli ai quattro venti cercando di dimostrare che l'altro non merita nulla di ciò che ha.
Nella maldicenza scivola anche l'orgoglio e la superbia.



Chi ha necessità di mettersi in mostra, di essere ammirato, chi vuole il plauso di un eccellenza che reputa incontestabile, spesso finisce a parlare male degli altri.
Non si sparla solo per nuocere agli altri. Lo si fa anche perché ci si sente migliori degli altri: lo screditare gli altri è il miglior modo per rivalutare se stessi. Almeno così si pensa. Se non c'è l'orgoglio alla radice della maldicenza, sicuramente non c'è l'umiltà.
E che dire di chi di quelli che usano la maldicenza per farsi ammirare per il fatto di avere un'informazione esclusiva?. Le parole del maldicente sono come ghiottonerie Ci piace ascoltare perché ci fanno sentire migliori di altri. Esse infatti buttano giù e svalutano le persone che ci sono poco simpatiche.
Vi è poi la maldicenza che sorge come reazione ad una offesa personale. Un risentimento che si esibisce con timore e si traduce in mormorii, pettegolezzi, biliosi bisbiglii.
Scorciatoia per la vendetta, la maldicenza in questo caso è il tentativo di "mettere a posto" l'avversario, di "restituirgli" il torto subito. "Pan per focaccia", si dice.
C'è infine un altra categoria che comprende le persone. arriviste. Chi vuol essere il primo, chi, avido di onori non si preoccupa di meritarli ma di ottenerli, non tollera competitori e rivali e può mettere in giro delle 'dicerie organizzate' per sminuire l'avversario.
A questo proposito esistono alcune ricerche nordamericane, che dimostrano come a essere presi di mira siano prevalentemente i leader del gruppo, mentre, in genere, chi mette in giro le voci sono gli arrivisti, ossia quelli che cercano di stare vicini ai "capobanda" di turno per salire nella gerarchia sociale.
Come si vede sono tanti, e tanti ancora, i motivi che spiegano la "sindrome di don Marzio".

...

Vi è poi la maldicenza che può sorgere come forma di rancore, di vendetta.
Pensiamo, per esempio, ad un alto grado di Acuta, espressione di una situazione emotiva d'allarme di fronte a possibili attacchi dall'esterno e di una reattività sproporzionata. Chiusi in una difesa esasperata, piena di invidia e di rancore, facilmente sono portati a sfogare il risentimento nella maldicenza come forma punitiva.



Quanta pietà.. quanta pietà..

Non vi si può lasciare soli un momento, eh...?


Titti.

Titti-79, 06/12/2011 00.18:

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Non vi si può lasciare soli un momento, eh...?


Titti.

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Scusa Tittina, ma se tu scrivi questo vuol forse significare che leggendo il mio thread hai ravvisato in una delle due vispe terese la tipa che ha risposto qui sopra con un copia incolla perché dalla sua testolina simili concetti non possono uscire?

Forse ci sei arrivata perché non sono poi molte le donne che prima sputano offese e giudiuzi contro qualcuna e poi ci si alleano insieme per affrontare il nemico dimostrando doppiezza ipocrisia e falsità?

O forse anche tu pensi che in fondo le vispe terese due sole possono essere, ma una è furba e non ci casca mentre l'altra ci casca?

Blumare369, 06/12/2011 00.38:

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Scusa Tittina, ma se tu scrivi questo vuol forse significare che leggendo il mio thread hai ravvisato in una delle due vispe terese la tipa che ha risposto qui sopra con un copia incolla perché dalla sua testolina simili concetti non possono uscire?

Forse ci sei arrivata perché non sono poi molte le donne che prima sputano offese e giudiuzi contro qualcuna e poi ci si alleano insieme per affrontare il nemico dimostrando doppiezza ipocrisia e falsità?

O forse anche tu pensi che in fondo le vispe terese due sole possono essere, ma una è furba e non ci casca mentre l'altra ci casca?

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Ti prego, Blu... è l'una di notte!
Non puoi farmi sti discorsi a quest'ora!!!


Titti.

Hai ragione. Basta aspettare. Si sa, le vespe sono come le mosche: non volano di notte.

Vedrai che domattina appena esce dal favo vola subito qui.

Ma dico io...

ma nemmeno a natale si può stare in pace?

Chedupalle

Blu, vai a fare il presepe così ti rilassi eh?

Le vespe???
Ma... non erano le "vispe"?
E da dove devono uscire, poi? Dal favo?!


Titti.

La vispa teresa era una ape, ma nella nostra fattispecie è una vespa e le vespe la notte stanno nel favo.


Poi di giorno vanno in giro a rompere i coglioni, perché nel loro favo si annoiano.

Blumare369, 06/12/2011 00.59:

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La vispa teresa era una ape, ma nella nostra fattispecie è una vespa e le vespe la notte stanno nel favo.


Poi di giorno vanno in giro a rompere i coglioni, perché nel loro favo si annoiano.

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Aaaaaaaah... "quel" favo!
Pensavo che ti riferissi al maschio della fava!


Titti.

kelly70, 06/12/2011 00.55:

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Ma dico io...

ma nemmeno a natale si può stare in pace?

Chedupalle

Blu, vai a fare il presepe così ti rilassi eh?

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Sta rosicando e come rosica...macchè ... no, mica lui...

questo qui:




[IMG]http://i34.tinypic.com/2isuxht.jpg[/IMG]


E ci è pure riuscito, autorosicandosi,... non vedete che bel buco inda trippa...







azz... che sex-symbol, la somiglianza è fatale poi...