Chiunque siano queste vispre teresine io dico solamente:
Classico esempio della solita maldicenza di individui come l'autore di questo 3d:
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Ma rivediamo quali sono i motivi che portano una persona a parlare male di altri.
La principale causa di maldicenze è l'invidia che, non potendo raggiungere il suo modello, lo deve svalutare, svilire, distruggere, denigrare, portare in basso, fare a pezzi. L'invidioso, come uno sceriffo delle virtù sociali, passa il suo tempo a rovistare nella vita dell'invidiato in cerca debolezze e difetti, per ingigantirli e diffonderli ai quattro venti cercando di dimostrare che l'altro non merita nulla di ciò che ha.
Nella maldicenza scivola anche l'orgoglio e la superbia.
Chi ha necessità di mettersi in mostra, di essere ammirato, chi vuole il plauso di un eccellenza che reputa incontestabile, spesso finisce a parlare male degli altri.
Non si sparla solo per nuocere agli altri. Lo si fa anche perché ci si sente migliori degli altri: lo screditare gli altri è il miglior modo per rivalutare se stessi. Almeno così si pensa. Se non c'è l'orgoglio alla radice della maldicenza, sicuramente non c'è l'umiltà.
E che dire di chi di quelli che usano la maldicenza per farsi ammirare per il fatto di avere un'informazione esclusiva?. Le parole del maldicente sono come ghiottonerie Ci piace ascoltare perché ci fanno sentire migliori di altri. Esse infatti buttano giù e svalutano le persone che ci sono poco simpatiche.
Vi è poi la maldicenza che sorge come reazione ad una offesa personale. Un risentimento che si esibisce con timore e si traduce in mormorii, pettegolezzi, biliosi bisbiglii.
Scorciatoia per la vendetta, la maldicenza in questo caso è il tentativo di "mettere a posto" l'avversario, di "restituirgli" il torto subito. "Pan per focaccia", si dice.
C'è infine un altra categoria che comprende le persone. arriviste. Chi vuol essere il primo, chi, avido di onori non si preoccupa di meritarli ma di ottenerli, non tollera competitori e rivali e può mettere in giro delle 'dicerie organizzate' per sminuire l'avversario.
A questo proposito esistono alcune ricerche nordamericane, che dimostrano come a essere presi di mira siano prevalentemente i leader del gruppo, mentre, in genere, chi mette in giro le voci sono gli arrivisti, ossia quelli che cercano di stare vicini ai "capobanda" di turno per salire nella gerarchia sociale.
Come si vede sono tanti, e tanti ancora, i motivi che spiegano la "sindrome di don Marzio".
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Vi è poi la maldicenza che può sorgere come forma di rancore, di vendetta.
Pensiamo, per esempio, ad un alto grado di Acuta, espressione di una situazione emotiva d'allarme di fronte a possibili attacchi dall'esterno e di una reattività sproporzionata. Chiusi in una difesa esasperata, piena di invidia e di rancore, facilmente sono portati a sfogare il risentimento nella maldicenza come forma punitiva.
Quanta pietà.. quanta pietà..